Dentro la Tv: La serie “Un Professore”, alla (ri)conquista del dialogo perduto in classe e in famiglia

martedì 7 Dicembre 2021
Un articolo di: Sergio Perugini

Diario di un maestro. La figura dell’insegnante è ben presente nella memoria della Rai: da Alberto Manzi del programma didattico “Non è mai troppo tardi” (1960) al racconto della periferia di Vittorio De Seta in “Diario di un maestro” (1973). Da allora si sono susseguiti sullo schermo tanti ritratti di professori, complice anche il rinverdimento narrativo del ruolo con il film hollywoodiano “L’attimo fuggente” (1989) di Peter Weir, con l’interpretazione del carismatico prof. John Keating di Robin Williams. Sul tracciato dell’educatore eroico sono da ricordare negli anni Duemila: “Provaci ancora Prof” (2005-17), “I liceali” (2008-11) e “Fuoriclasse” (2011-15). Ultima arrivata è “Un Professore”, serie sull’ammiraglia Rai da novembre 2021, un soggetto di Sandro Petraglia, adattamento dello spagnolo “Merlí” (2015-18). Protagonista è Alessandro Gassmann, affiancato da Claudia Pandolfi, Christiane Filangieri e Pia Engleberth.

Padre Professore. Dante Balestra (Gassmann) è un professore di Filosofia che torna a insegnare in un liceo della Capitale dopo anni lontano da casa. Dante si distingue subito per i metodi originali con cui spiega il pensiero dei grandi filosofi, cercando di calare nella vita di tutti i giorni i concetti chiave dei pensatori. In una delle sue classi c’è anche il figlio Simone (Nicolas Maupas), con cui però ha un rapporto difficile…

Pros&Cons. La firma di Sandro Petraglia è una garanzia; tra i suoi lavori, tra cinema e Tv, si ricordano “La piovra”, “Perlasca”, “La meglio gioventù”, “La nostra vita” e “Volare”. Muovendosi su un binario già rodato, ossia la serie catalana “Merlí”, lo sceneggiatore riesce bene a posizionare il racconto nel tessuto urbano di Roma, tra centro e soprattutto periferia.
Il personaggio di Dante Balestra si muove con convinzione e trasporto tra i banchi di scuola di un liceo odierno, mettendo in campo metodi poco ortodossi (a detta dei colleghi) per spiegare il pensiero di Kant, Platone, Aristotele, Schopenhauer, fino a Guy Debord. Un modello di docenza che molto richiama la lezione del prof. Keating, con quella capacità di entrare in empatia e dialogo con i ragazzi. E forse cuore (e punto di pregio) del racconto è proprio il rimettere al centro il dialogo tra i banchi di scuola e a casa, in famiglia. Dante, infatti, è anche un padre separato di un figlio adolescente, che non perde occasione per rinfacciargli la sua latitanza come genitore.
Al di là di qualche ingenuità o forzatura narrativa che solletica a volte lo stereotipo, la serie “Un Professore” si snoda in maniera convincente grazie all’interpretazione misurata e avvolgente di Gassmann, un docente “eroico” che mostra anche tutta la sua umanità e vulnerabilità sul piano personale, con relazioni disperse e un ruolo da padre con cui fare i conti. La regia di Alessandro D’Alatri – forte del successo di “I Bastardi di Pizzofalcone” – fa il resto. Nell’insieme “Un Professore” è una serie che funziona e convince, soprattutto per la scommessa sulla riconquista del dialogo. Dal punto di vista pastorale è consigliabile, problematica e per dibattiti.

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