Dentro la Tv: su Disney+ la miniserie “Obi-Wan Kenobi” con Ewan McGregor

lunedì 6 Giugno 2022
Un articolo di: Sergio Perugini

“Il risveglio della Forza”. È il titolo dell’episodio VII della mitica saga “Star Wars”, che non indica solo la rivitalizzazione del progetto di George Lucas con l’acquisizione della sua casa di produzione da parte della Disney; il film ha segnato il record di incassi, quarto nella storia del box office con oltre 2miliardi di dollari, tallonando gli ingombranti “Titanic”, “Avengers: Endgame” e “Avatar”. “Il risveglio della Forza” potrebbe essere inteso anche come il titolo che ben sintetizza il nuovo corso di “Star Wars” con spin-off e serie Tv. Tra quelli più riusciti c’è senza dubbio la miniserie “Obi-Wan Kenobi” (dal 27 maggio su Disney+). A ben vedere, “Obi-Wan Kenobi” si candida a essere l’esperienza “altra” più indovinata in relazione al ciclo delle tre trilogie, quella marcata dalla medesima atmosfera. Merito è del suo protagonista, il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, mentore di Anakin Skywalker, divenuto poi Darth Vader, e custode del figlio Luke. A prestargli il volto, per la seconda volta a distanza di quasi vent’anni, è il britannico Ewan McGregor.

La vita di Ben. A dieci anni dagli avvenimenti narrati ne “La vendetta dei Sith”, che si chiudeva con la semi-morte di Anakin e la nascita dei suoi figli Luke e Leila, avuti con la compianta Padmé Amidala, Obi-Wan vive nell’anonimato facendosi chiamare semplicemente Ben. Rimpiange il passato da Jedi, rinnega il suo fallimento con Anakin, passato tra le fila del Male. Espia le sue colpe vegliando su Luke e Leia. Un misterioso rapimento lo spinge ora a fare i conti con il suo passato…

Pros&Cons. Che meraviglia! Le prime 3 puntate (6 in tutto) della miniserie “Obi-Wan Kenobi” su Disney+ lasciano ben intendere un ottimo risultato. Merito di certo è la particolarità del personaggio, Obi-Wan Kenobi, da sempre così schivo, affascinante ed enigmatico, assolutamente eroico, ben radicato nelle praterie del bene. Un personaggio imperfetto, fortemente umano, chiamato a venire a patti con i suoi errori, con le sue omissioni, ma deciso a ogni costo a riscattare se stesso a favore degli altri. Se nella trilogia originaria anni ’70-’80 il personaggio era abitato con indubbia classe da Alec Guinness, nei capitoli successivi, nel nuovo Millennio, è Ewan McGregor a imprimergli fascino e magnetismo. L’attore tratteggia con mestiere le sfumature interiori del maestro Jedi, tra luci e ombre: Obi-Wan si sente un maestro che ha fallito con il suo allievo, perché non lo ha protetto nel cammino formativo, nell’uso della Forza, lasciandolo così in balia della seduzione vertiginosa del Male. Obi-Wan però non cede allo sconforto, e con determinazione rimette l’asse del racconto sulla rotta della speranza. Non possiamo celare quindi un chiaro apprezzamento per “Obi-Wan Kenobi”, racconto che appare riuscito e intrigante, con l’auspicio che la linea narrativa tenga il passo. L’atmosfera di fatto c’è, i personaggi pure, in continuità con il passato, garantendo agli appassionati della prima ora, ma anche ai millennials, entusiasmo e trasporto. Serie consigliabile, problematica, per dibattiti.

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