Dentro la Tv: Su Disney+ la serie “The Good Mothers”, premiata alla Berlinale73

mercoledì 12 Aprile 2023
Un articolo di: Sergio Perugini

Scacco al Male. È sempre difficile raccontare sullo schermo la criminalità organizzata, soprattutto perché tra i rischi narrativi più insidiosi c’è “l’eroicizzazione” del Male, il tratteggiarlo con un profilo “seducente”. Negli ultimi anni, soprattutto dopo il fenomeno “Gomorra” tra letteratura, cinema e serialità, tale filone narrativo ha registrato un’ulteriore crescita. Tra i titoli da richiamare le storie di donne contro il sistema malavitoso: il film Tv “Lea” (2015) di Marco Tullio Giordana con Vanessa Scalera, struggente ritratto del testimone di giustizia Lea Garofalo, assassinata brutalmente nel 2009, e “La siciliana ribelle” (2009) di Marco Amenta sulla figura di Rita Atria, anche lei testimone di giustizia, morta suicida nel 1992. Dal 5 aprile su Disney+ si aggiunge un altro potente ritratto al femminile: è la miniserie “The Good Mothers” di Julian Jarrold ed Elisa Amoruso con protagoniste – tutte magnifiche! – Micaela Ramazzotti, Gaia Girace, Valentina Bellè, Barbara Chichiarelli, Simona Distefano e Monica Guerritore.

Lea e le altre. Italia 2009, Lea Garofalo accetta di rivedere il boss Carlo Cosco, padre di sua figlia Denise; poco dopo la donna scompare senza lasciare traccia, gettando Denise nella disperazione. Nello stesso periodo altre due donne di noti clan della ‘ndrangheta prendono le distanze dalle proprie famiglie aprendo alla collaborazione con la giustizia: Giuseppina Pesce e Concetta Cacciola. A indagare su tutte loro è la PM Anna Colace.

Pros&Cons. Forte di un significativo riconoscimento internazionale, il Berlinale Series Award vinto al 73° Festival di Berlino, la miniserie “The Good Mothers” è uno dei titoli di punta per la primavera della piattaforma Disney+. Prodotta dalla Wildside – Fremantle e da House Productions, la serie ci accompagna nelle pieghe della Storia recente del nostro Paese mettendo a fuoco quattro ritratti femminili: Lea Garofalo, Denise Cosco, Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce. Alla regia Julian Jarrold (“The Crown”, “This England”) e Elisa Amoruso (“Fedeltà”), mentre la sceneggiatura è firmata dal britannico Stephen Butchard, che ha adattato il romanzo omonimo di Alex Perry. Nel corso dei sei episodi (60’ circa) assistiamo al dipanarsi di un doppio binario narrativo: da un lato il percorso di queste donne prigioniere di dinamiche familiari asfittiche, tra intimidazioni e violenze, un viaggio fisico e interiore verso la consapevolezza, la scelta di denunciare, dall’altro le indagini della granitica PM Anna Colace – bravissima la Chichiarelli! – che cerca di dare scacco matto ai clan facendo leva proprio su queste donne “ribelli”. Al di là di alcune contestazioni emerse alla messa in onda – sull’esatta veridicità o meno dei fatti –, va riconosciuta alla serie un’elevata qualità narrativa e stilistica; è un racconto di grande tensione e compattezza, dalla regia serrata e dalla fotografia suggestiva, livida, virata sui toni del blu. “The Good Mothers” conquista, per svolgimento e pathos, smarcandosi dal “facile” prodotto nazionale, di genere. Complessa, problematica, per dibattitti.

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