Dentro la Tv: Su Netflix la serie “One Day” con Ambika Mod e Leo Woodall

lunedì 26 Febbraio 2024
Un articolo di: Sergio Perugini

La stagione dell’amore. Molti i racconti e gli adattamenti, tra cinema e serie Tv, che esplorano il colpo di fulmine, i brucianti amori giovanili che sconfinano anche nella vita adulta. Tra questi il riuscito romanzo del britannico David Nicholls, “One Day” (in Italia nel 2010 con Neri Pozza), diventato in breve tempo un cult generazionale, attivando subito una trasposizione su grande schermo. È infatti del 2011 il film dal titolo omonimo diretto dalla danese Lone Scherfig, con gli affiatati Anne Hathaway e Jim Sturgess. Loro hanno avuto il compito di dare corpo ed emozioni ai due beniamini di carta Emma Morley e Dexter Mayhew, nel loro rincorrersi per vent’anni, ogni 15 luglio, tra i binari dell’amicizia e dell’amore. A distanza di più di dieci anni Netflix ha commissionato a Nicole Taylor un nuovo adattamento, più fresco e vicino a una nuova generazione di spettatori. Così è nata la serie “One Day”, che punta su due attori inglesi in decisa ascesa, Ambika Mod e Leo Woodall: lei è si è fatta conoscere per la serie Bbc “This Is Going to Hurt” (2022), lui era nel cast della seconda stagione della fortunata serie Hbo “The White Lotus” (2022).

Edimburgo. È il 15 luglio, Graduation Day per Emma Morley e Dexter Mayhew. Alla festa nel cortile universitario si incrociano, si guardano, e non riescono a separarsi. Tra loro nasce un’inspiegabile attrazione, che però si sedimenta in amicizia. Li seguiamo nella crescita, nelle scelte di vita: lei prima come teatrante, poi insegnante e brillante scrittrice, lui incline alle lusinghe della Tv. Em e Dex cambiano, conoscono altre persone, vivono in diverse città, ma rimangono legati. E noi li ritroviamo ogni 15 luglio fino al 2008…

Pros&Cons. All’inizio si sperimenta un po’ di pregiudizio verso la serie Netflix “One Day”, pronti a bollarla come un’operazione furba, mossa da stanchezza ideativa. D’altronde il film anglo-statunitense è fin troppo recente. Invece, accostandosi alla serie si rimane piacevolmente sorpresi, rapiti: attraverso una parabola di racconto che corre lungo 14 episodi, dalla durata studiata di 20-30 minuti (quella “acchiappa pubblico”), si entra con più attenzione e meticolosità nelle vite di Emma e Dexter, che passano dai rigogliosi anni verdi, dove tutto è possibile, alla soglia dei quaranta dove i sogni devono misurarsi con la realtà, e le sue delusioni. Un racconto che cresce gradualmente, dove amicizia, confidenze, smarrimenti, paure, conflitti, tenerezze e amore si annodano, confondono, amalgamandosi in un unicum che alla fine ammalia e conquista fino alla commozione. A funzionare è sì la scrittura, la messa in scena, come pure i brani musicali che dettano lo spirito del tempo (ma anche la colonna sonora di Anne Nikitin, Jessica Jones e Tim Morrish), ma il punto di forza sono di certo i due attori Ambika Mod e Leo Woodall, che conferiscono a Em e Dex nuovo fascino. “One Day” è una serie che esplora il territorio dei sentimenti, ma anche legami familiari, aspirazioni e smarrimenti, strappi dolorosi della vita, solidarietà e resilienza, la capacità di rialzare dopo rovinose cadute. Consigliabile, problematica, per dibattiti.

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