Vite al limite. È la tendenza narrativa della stagione, tra Tv lineare e piattaforme. L’autunno per la Rai si è aperto infatti con il titolo “Sopravvissuti” di Carmine Elia, con Lino Guanciale e Barbora Bobulova, un thriller claustrofobico sul binario del “survival movie”. A gennaio 2023 è sbarcata poi su Sky e Now l’attesissima serie “The Last of Us” targata HBO: l’adattamento del noto videogioco Naughty Dog e Sony che mette a tema un presente distopico, apocalittico, dove l’umanità è decimata da una pandemia; una corsa a due contro il tempo (protagonisti sono con Pedro Pascal e Bella Ramsey), lottando con ostilità di ogni tipo. Un racconto potente, fosco, magnetico. Infine, sempre Rai è “Black Out. Vite Sospese” di Riccardo Donna, con Alessandro Preziosi, Rike Schmid, Marco Rossetti e Aurora Ruffino. “Lo definirei un mistery relazionale – ha dichiarato il regista – Racconta di un gruppo di persone che rimane bloccato da un evento catastrofico in una valle montana. Nel corso degli episodi, la storia intreccia le relazioni, gli amori e i dissidi tra i personaggi prigionieri della montagna”.

Valle del Vanoi. A Natale, un elegante albergo sulle montagne del Trentino rimane isolato a causa di una valanga. Ospiti e personale sono bloccati, in attesa di soccorsi. Non solo una sfida lanciata dalla Natura, ma anche conflitti personali li mettono a dura prova: tra loro ci sono Giovanni (Alessandro Preziosi), broker finanziario ricattato dalla malavita, e Claudia (Rike Schmid), un medico chirurgo sotto protezione perché testimone di un processo.

Pros&Cons. La miniserie “Black Out. Vite Sospese” è stata affidata alla regia esperta di Riccardo Donna, che per la Rai ha diretto titoli di grande richiamo come “Raccontami” (2006-08), “Io sono Mia” (2019) e “Cuori” (2021). A firmare il soggetto di “Black Out” sono Valerio D’Annunzio e Michelangelo La Neve. Targata Rai Fiction, Èliseo Entertainment e Viola Film, la serie è una coproduzione internazionale tra Italia e Germania. Dunque, un altro progetto di respiro europeo per il servizio pubblico dopo “Sopravvissuti”, tutto giocato tra poliziesco e survival movie. Un racconto che si tinge di giallo ma anche di dramma sentimentale-relazionale che prova a coinvolgere nella linea della storia personaggi adulti come pure storie di giovani (affidate agli attori Federico Russo, Riccardo Maria Manera e Juju Di Domenico). L’impianto narrativo risulta particolarmente intricato (a tratti sovraccarico), un groviglio di piste che si sovrappongono rendendo la miniserie fumosa e incalzante in attesa dello scioglimento finale. A imprimere una veste claustrofobica è la neve, che isola e rischia di opprimere i protagonisti. “Black Out” è di certo ben governato dalla regia di Riccardo Donna, sorretto anche da un cast amalgamato, cui Alessandro Preziosi contribuisce in maniera significativa. A ben vedere, la sceneggiatura non sempre tiene il passo, abbandonandosi a soluzioni a effetto che trovano poco ancoraggio nel realismo. Bene, pertanto, ma non benissimo. Consigliabile, problematica, per dibattiti.