Dentro la Tv: Su Rai Uno dal 16.11 “Un professore 2”, con Alessandro Gassman

martedì 28 Novembre 2023
Un articolo di: Sergio Perugini

Prof. Keating. Dopo il successo nell’autunno del 2021, torna la serie Rai-Banijai Studios “Un professore”. Al di là del format di partenza – la serie catalana “Merlí” (2015-18) –, “Un professore” risulta debitrice di suggestioni cinematografiche, in particolare “L’attimo fuggente” (“Dead Poets Society”, 1989) di Peter Weir, con l’interpretazione maiuscola di Robin Williams nei panni del prof. John Keating. Il film raccontava gli Stati Uniti al crocevia degli anni ’60, nel prestigioso collegio maschile di Welton, dove tra rigidi protocolli, ambizioni, carrierismi e pressioni familiari, un professore di letteratura, John Keating, schiudeva ai giovani uomini una prospettiva diversa. Un invito ad affrontare la vita con sguardo autentico, senza pesanti sovrastrutture, al grido della poesia di Walt Whitman “O capitano! Mio capitano!”. E non sembra così diverso il prof. Dante Balestra di “Un professore”, che si serve della filosofia per aiutare gli studenti a porsi le domande nella vita, ad abbracciare sogni e incertezze con lo slancio della fiducia.

Nuove sfide. Nuovo anno scolastico, nuove difficoltà per il prof. Balestra. A scuola, oltre a suo figlio Simone, all’esuberante Manuel e alla nuova arrivata Nina, segue il cammino di Mimmo, ragazzo in semi-libertà chiamato come aiuto bibliotecario. Sul fronte privato, se va a gonfie vele la relazione con Anita, qualche problema c’è per la salute…

Pros&Cons. Nella nuova stagione di “Un professore” alla regia – dopo la scomparsa prematura di Alessandro D’Alatri – arriva Alessandro Casale, già alla guida dell’ottima “Tutto può succedere” e in questi giorni anche del “Metodo Fenoglio” (dal 27.11, Rai Uno). “Il Professore – sottolinea Casale – imposta le sue lezioni sull’insegnamento delle tesi dei più noti filosofi della storia per affrontare tematiche di grande attualità a cui sono decisamente affezionato, come il cambiamento climatico, la violenza sulle donne o il senso di responsabilità civile e morale”. Tra i filosofi in campo troviamo: Eraclito, Bergson, Heidegger e Hume. A giudicare dalle prime puntate, la serie si mantiene saldamente ancorata al binario intrapreso, con un giusto mix tra mission didattica e dinamiche familiari, mettendo a fuoco il ruolo di educatore-genitore. La serie, a livello narrativo – è firmata da Sandro Petraglia –, si muove con disinvoltura tra più generi: drama, romance, comedy e affondi da impegno sociale-civile. Perno del racconto sono soprattutto i personaggi e gran parte del merito va ad Alessandro Gassmann, davvero bravo e convincente nel tratteggiare un docente trascinatore, empatico, generoso e sempre in prima linea nell’ascolto dei suoi ragazzi; un professore catalizzatore sì di problemi, ma che non lascia indietro mai nessuno. Accanto a lui, funzionano bene i comprimari: Claudia Pandolfi, Nicolas Maupas, Damiano Gavino, Christiane Filangieri, Pia Engleberth e Thomas Trabacchi. Serie consigliabile, problematica, per dibattiti.


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