Due film inediti ma di notevole interesse hanno rappresentato la proposta  che la Filmoteca vaticana ha offerto ad un pubblico di esperti e di addetti ai lavori nella sala Cardinal Deskur a Palazzo San Carlo in Vaticano. Il 12 aprile è stato presentato “Poveda”. Il film, prodotto da Goya Producciones & Three Columns Entertainment, ricostruisce la storia di Pedro Poveda (1874- 1936), un sacerdote tenece e innovatore che nella Spagna degli inizi del XX secolo aprì vie nuove nel campo educativo e in difesa dei diritti della donna. Per il tenace attaccamento alla propria missione, Poveda è stato riconosciuto dall’UNESCO come “Pedagogo e Umanista”e canonizzato da Papa San Giovanni Paolo II. La biografia comincia quando Poveda, dopo aver esercitato il ministero sacerdotale nella borgata delle Grotte di Guadix e aver già li realizzato diverse iniziative sociali ed educative, si trasferisce a Covadonga, nelle Asturie. Da lì segue e incoraggia un nuovo movimento portato avanti da giovani donne, dal quale nasce l’ Istituzione Teresiana. Poveda, uomo di pace, di dialogo, quando il clima in Spagna si fa difficile e arrivano le tristi premesse della guerra civile, resta vittima di un crescente scenario di odio e di intolleranza.

Il 13 aprile è stata la volta di “Little boy” , prodotto da Eduardo Verastegui e diretto da Alejandro Monteverde, regista che ritroviamo dopo “Bella”, esempio di un cinema pro life che aveva fatto parlare molto di se al momento dell’uscita. “Little boy” è un film solido e sfaccettato, semplice e commovente che vuole scavalcare difficoltà e limiti di una produzione non ad alto budget, puntando su un cast di grande prestigio (Emily Watson, e altri) e su una costante tenuta narrativa di forte carica emotiva.  “Little boy” è un film che meriterebbe di essere diffuso e visto da un largo pubblico. Ed è il nostro augurio.

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