FESTA DEL CINEMA DI ROMA X^ EDIZIONE – Zemeckis: The Walk – Il cinema, il sogno, la sfida

lunedì 19 Ottobre 2015
Un articolo di: Redazione

L’opera d’esordio di Gabriele Mainetti è incentrata su Enzo Ceccotti, un pregiudicato di borgata. Quando entra in contatto con una sostanza radioattiva, scopre di avere una forza sovrumana. Di carattere chiuso e introverso, Enzo accoglie volentieri il dono dei questi superpoteri, che risultano utilissimi per la sua carriera di delinquente. Partecipando ad un colpo che finisce male, si ritrova a dover proteggere la giovane Alessia, convinta che lui sia l’eroe protagonista del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot. Siamo a Tor Bella Monaca ma sembra ancora Suburra. La Roma derelitta e disperata delle periferie da un lato, il sogno di salvare una vita e fare qualcosa di buono dall’altro. La violenza, la voglia di redimersi: tra odio e amore, tutto all’estremo, il film ha una bella forza espressiva, trasmette una generosa ansia di ricominciare, Ma la crudeltà è tanta, un po’ di umorismo, l’impegno a trasmettere amore, il rifugio nel sogno sono sufficienti a equlibrare il buio quotidiano? In “Room” la mamma e Jack, 5 anni, sono intrappolati in uno spazio senza finestre di 9 metri quadri. Mettono insieme un piano rischioso per fuggire.  “Freeheld” è la storia d’amore, vera, tra Laurel Hester e Stacie. Laurel, poliziotta, è colpita da tumore. In punto di morte, decide di passare alla convivente la propria pensione. Ma le leggi del New Jersey non lo permettono. “Una battaglia -dice Laurel- non per i matrimoni gay ma per i diritti civili”. Film tuttavia didascalico, accomodante, debole dentro una struttura drammaturgica alquanto scontata e ricattatoria.  “Mistress America” è una radiografia tesa, ribelle, incisiva dei giovani americani tra studi universitari e ricerca di identità. Girata con lo stile secco, asciutto, incisivo che connota il regista. In “The Walk”, Robert Zemeckis prende a pretesto l’episodio della caminata di Philippe Petit tra le Torri Gemelle del 1974 per rendere omaggio al cinema, alla sua infinita capacità di mimesì e letture metaforiche. Un inno al sogno, alla sfida alla capacità di entrare nelle dimensione del ‘non visibile’. Aprendo nuovi spazi alla sguardo.


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