Orig.: Italia (2007) - Sogg.: Carlo e Enrico Vanzina - Scenegg.: Carlo e Enrico Vanzina, Diego Abatantuono - Fotogr.(Scope/a colori): Claudio Zamarion - Mus.: - Montagg.: Raimondo Crociani - Dur.: 100' - Produz.: Carlo e Enrico Vanzina per International Video 80, RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Diego Abatantuono (professore), Emilio Solfrizzi (Nicola), Sabrina Impacciatore (Mara), Dino Abbrescia (Tony), Andrea Oswart (Unna), Stefano Chiodaroli (Grosso), Jonathan Kashanian (Pride), Antonello Costa (Taned), Paolo Macedonio (Salvim), Anna Maria Barbera (Nunzia La Moratta), Massimo Ceccherini (Cosimo Delli Cecchi), Paolo Cevoli (Moby Dick), Michele Placido (Cardinale Bonifacio), Ugo Conti (Shrek), Ninì Salerno (marchese di Villa Sparina), Roberto D'Alessandro (barone Cirò), Gennaro Diana (uomo misterioso)
Soggetto
Nel 2061, dopo una tremenda crisi energetica, il mondo è piombato un nuovo, cupo Medioevo. L'Italia è un paese disunito e multietnico. Ci sono: la Repubblica Lombarda; la Repubblica Popolare della Romagna; il Graducato di Toscana; lo Stato Pontificio; il Sultanato delle Due Sicilie, dove la temperatura é sui 40° e il maiale costa al mercato nero 1200 dinari al chilo. Da qui un gruppo di avventurosi patrioti capitanati da Professore intraprende un viaggio allo scopo di unirsi alla resistenza e arrivare a Torino per rifare l'Italia. Durante il percorso succede di tutto: strani incontri, nuovi compagni di viaggio, equivoci, trappole, imprevisti. Infine il gruppo arriva a Torino dove però, dopo una lunga serie di agguati, il profesore viene ucciso. Il suo sacrificio però non è vano. Otto anni dopo, ecco Nicola, uno dei suoi compagni, intento ad ammirare il suo busto nella piazza della città.
Valutazione Pastorale
"Un film comico a sfondo satirico sul futuro del nostro tormentato paese (...) Abatantuono interpreta il ruolo di un condottiero cialtrone e spavaldo che ricorda quello di Brancaleone da Norcia. E la sua truppa scalcagnata é una versione postmoderna dell'esercito puzzone di Monicelli. (...)E' un viaggio buffo verso la speranza. Ma è soprattutto un film comico sulla cialtroneria del nostro paese che rischia di spaccarsi per colpa dei suoi regionalismi, dei suoi egoismi, della sua miopia(...)". Se questo era l'obiettivo, va detto che è stato pienamente raggiunto. La lente deformante del grottesco incombe a dilatare in modo palese vizi e virtù di una Nazione che rischia di essere unita solo a parole ma nei fatti fa di tutto per non esserlo. L'apocalisse futura fa quindi ridere ma potrebbe non essere del tutto campata in aria. Il ritratto dei Vanzina è impietoso e insieme affettuoso. Si ride tra comici di cinema e tv in un racconto on the road dove l'ingenuità é solo apparente e la comicità é quella immediata che non richiede tante elucubrazioni. Un cinema popolare che resta la spina porrante del cinema italiano. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare coem accettabile e nell'insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e riproposto in altre occasioni come spettacolo leggero con precisi agganci di realtà.