31 GRADI KELVIN

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Delinquenza minorile, Emigrazione, Famiglia, Giovani, Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Giovanni Calvaruso
Durata
82'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Arbash
Musiche
The Underflow, Eimog, Dimartino, Black Eyed Dog, Sandominà B.B.
Montaggio
Francesca Bracci

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Giovanni Calvaruso - Fotogr.(Scope/a colori): Duccio Cimatti - Mus.: The Underflow, Eimog, Dimartino, Black Eyed Dog, Sandominà B.B. - Montagg.: Francesca Bracci - Dur.: 82' - Produz.: Arbash.

Interpreti e ruoli

Vincenzo Albanese (Pietro), Antonio Ciurca (Mariano), Omar Noto (Luca), Silvia Francese (Eva), Silvia Vena (Rachele), Walid Gasmi (Ibrahim), Filippo Luna (medico), Doriana La Fauci (madre di Luca), Elisa Di Dio, Aldo Terzo, Ignazio Grimaudo.

Soggetto

Periferia urbana di una cittadina siciliana, oggi. Pietro, operaio per trenta anni alla FIAT, affronta da solo, dopo la morte della moglie, la sfida più difficile con la malattia. Ibrahim, magrebino, dopo molti anni di lavoro in Italia, aspetta il momento opportuno per tornare a casa dalla famiglia. Rachele (divisa tra il lavoro necessario per mantenersi e la voglia di continuare gli studi universitari) incontra Eva (pittrice che si adatta ad un lavoro in fabbrica pur di non perdere le proprie ambizioni) e insiseme cercano di condividere le difficoltà. Mariano e Luca, sbandati senza lavoro, cominciano un gioco che diventa pericoloso e li porta all'omicidio.

Valutazione Pastorale

Lo zero kelvin corrisponde a circa -273° C e viene usato in fisica per indicare lo 'zero assoluto', la temperatura più bassa che in teroria si può ottenere e in cui non vi è possibilità di vita per alcun essere vivente. Nato in Sicilia nel 1978, laureato in storia e critica del cinema a Roma, esperienze come siuto e assistente sui set di Scimeca, Bellocchio, De Maria, Giovanni Calvaruso arriva al titolo d'esordio nel LM. "Tento -dice- di raccontare la complessa realtà del nostro tempo, soprattutto quella dei giovani del Sud: una generazione privata di riferimenti ideali, sperduta e disperata, che trascorre una precaria esistenza in territori derubati, annientati e deturpati da di barbarie amministrativa(...)". Le intenzioni sono sincere, l'approccio ha il piglio di una cronaca quasi rubata, colta di nascosto dentro una cornice di amaro controcanto esistenziale. Il realismo è aspro e disincantato e resta veritiero fin quando non tocca qualche punta di vittimismo, sfiora un certo comiacimento della negatività. Lo sguardo comunque lascia il segno, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinariae, forse con più pertinenza, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi incombenti e attuali che le storie propongono.

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