A casa tutti bene. La serie – Stagione 2

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Bambini, Carcere, Cibo, Denaro, Dialogo, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Lavoro, Mass-media, Matrimonio - coppia, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Solidarietà, Violenza
Genere
Drammatico, Family Drama
Regia
Gabriele Muccino
Durata
Stagione 2, 8 episodi, durata 50'-60'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
A casa tutti bene. La serie
Distribuzione
NOW - Sky
Soggetto e Sceneggiatura
Gabriele Muccino, Barbara Petronio, Camilla Buizza, Gabriele Galli, Andrea Nobile
Fotografia
Fabio Zamarion
Musiche
Paolo Buonvino
Montaggio
Claudio Di Mauro
Produzione
Sky Studios, Lotus Production, Leone Film Group

La serie è disponibile su Sky e sulla piattaforma NOW

Interpreti e ruoli

Francesco Scianna (Carlo Ristuccia), Silvia D'Amico (Sara Ristuccia), Simone Liberati (Paolo Ristuccia), Laura Morante (Alba Ristuccia), Laura Adriani (Ginevra), Antonio Folletto (Diego), Euridice Axen (Elettra), Sveva Mariani (Luna), Eugenia Costantini (Olivia), Federico Ielapi (Giovanni), Marco Rossetti (Maurizio Mandolesi), Paola Sotgiu (Maria Mariani), Valerio Aprea (Sandro Mariani), Alessio Moneta (Riccardo Mariani), Emma Marrone (Luana), Milena Mancini (Beatrice)

Soggetto

Roma oggi, i tre fratelli Ristuccia, Carlo, Sara e Paolo, hanno deciso di custodire il segreto dei propri genitori: l’omicidio che vede responsabili la madre Alma e la zia Maria. Nel frattempo, la moglie di Carlo, Ginevra, che aveva scoperto la verità sul loro conto, si risveglia dal coma dopo un incidente stradale senza più memoria. Tutto sembra allora poter tornare alla normalità, ma i conti del ristorante segnano rosso e uno dei criminali che perseguita i Ristuccia esce di prigione…

Valutazione Pastorale

È probabilmente ancora più bella della prima stagione. Parliamo di “A casa tutti bene. La serie” diretta e scritta da Gabriele Muccino – firmano la sceneggiatura anche Barbara Petronio, Camilla Buizza, Gabriele Galli e Andrea Nobile –, che prende le mosse dal suo fortunato film del 2018. Nel 2022 la serie, incoronata ai Nastri d’argento, si era chiusa con una resa dei conti all’interno della famiglia Ristuccia, proprietari del ristorante San Pietro sul Gianicolo. Un parapiglia di verità e accuse. Ora Muccino riparte da lì, da quelle vite livide e sospese cercando di far dialogare i familiari afflitti e disorientati. In questa seconda stagione il tracciato sembra un dramma shakespeariano, anzi una tragedia greca, dove la vertigine di colpe e reati si riversa ciclica sulle varie generazioni dei Ristuccia. Una saga fatta di pianti e sofferenze, intervallati da lampi di tenerezza e speranze di riconciliazione. La storia. Roma oggi, i tre fratelli Ristuccia, Carlo (Francesco Scianna), Sara (Silvia D’Amico) e Paolo (Simone Liberati), hanno deciso di custodire il segreto dei propri genitori: l’omicidio che vede responsabili la madre Alma (Laura Morante) e la zia Maria (Paola Sotgiu). Nel frattempo, la moglie di Carlo, Ginevra (Laura Adriani), che aveva scoperto la verità sul loro conto, si risveglia dal coma dopo un incidente stradale senza più memoria. Tutto sembra allora poter tornare alla normalità, ma i conti del ristorante segnano rosso e uno dei criminali che perseguita i Ristuccia esce di prigione… C’è tutto nella serie, un riuscito condensato del cinema di Gabriele Muccino: tensione, amore, disperazione, dolore, bisogno di tenerezza, ma anche desiderio di ribellione, di libertà. Un mix di sentimenti che si avvitano in un vortice coinvolgente, di certo convincente. Il racconto è spesso duro, quasi spietato, inclemente verso una famiglia che ha perso la bussola. Sono tutti caduti dal piedistallo del San Pietro, in cerca di nuova “grazia”, ma il passato tra errori e ingenuità li tallona senza scampo. C’è ancora spazio per la felicità? Forse. Muccino picchia duro, ma anche con eleganza, confezionando una stagione ancora più avvincente e compatta della precedente. È vero, lo scenario familiare di “A casa tutti bene” è abbastanza disperante, ma la cifra stilistica-narrativa di Muccino è ottima. Serie complessa, problematica, per dibattiti.

Utilizzazione

Per temi e linguaggio in campo, la serie indicata per un pubblico.

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