Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: ispirato al film "Alfie" (1966), con sceneggiatura di Bill Naughton tratta dal proprio omonimo testo teatrale - Scenegg.: Elaine Pope & Charles Shyer - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ashley Rowe - Mus.: Mick Jagger, Dave Stewart, John Powell - Montagg.: Padraic McKinley - Dur.: 103' - Produz.: Charles Shyer, Elaine Pope.
Interpreti e ruoli
Jude Law (Alfie), Marisa Tomei (Julie), Omar Epps (Marlon), Nia Long (Lonette), Jane Krakowski (Dorie), Sienna Miller (Nikki), Susan Sarandon (Liz), Kevin Rahm (Terry), Tara Summers (Carol), Julienne Davis (Sascha), Anastasia Griffith (Chyna), Gedde Watanabe (sig. Wing)
Soggetto
Giovane inglese che lavora come autista di limousine in un garage di New York, Alfie ama sedurre le donne per poi spezzare il loro cuore quando si tratta di impegnarsi più stabilmente. L'elenco diventa lungo: Dorie, moglie delusa; Julie, che vive con un figlio piccolo; Lonette, la ragazza di colore del suo migliore amico Marlon; la lunatica Nikki, incontrata per strada alla vigilia di Natale; Liz, matura e di forte personalità. Superato il rischio di un tumore ai genitali, Alfie manda all'aria i buoni propositi e riprende il consueto stile di vita. Va in crisi solo quando scopre che Lonette ha dato alla luce il figlio avuto dalla loro breve notte d'amore. Persa l'amicizia di Marlon, Alfie tenta di recuperare le relazioni perdute: tutte ora lo respingono, e quando scopre che anche Liz ha un amico più giovane di lui, Alfie resta solo, a considerare con amarezza i propri fallimenti e a chiedersi cosa gli sia realmente mancato.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza é "Alfie", un film girato nel 1966, diretto da Lewis Gilbert e interpretato dal quasi esordiente e promettente Michael Caine. Si tratta, quindi, di un remake, con il tratto comune del protagonista che parla rivolto alla m.d.p. (e quindi allo spettatore, come succedeva nell'originario testo tetrale) e con quello nuovo del cambiamento di scenario da Londra a New York. La storia di un donnaiolo nella 'swingin London' anni Sessanta dei Beatles e dei Rolling Stones aveva forti agganci con una fase di trasformazione di usi e abitudini nei rapporti uomo/donna. L'Alfie del terzo millennio si comporta come se niente fosse successo e vuole vivere 'pericolosamente', cercando di essere originale a tutti i costi. Non vuole dare scandalo ma vivere con piacere. Ma il consumismo amoroso formula usa e getta non paga, nemmeno nella sfrenata Grande Mela. Sostituire l'amore con il sesso non porta alla felicità tanto attesa, le responsabilità arrivano a chiedere il conto. La solitudine finale di Alfie, al termine di un percorso di maturazione, non è pentimento ma presa d'atto di qualche altra cosa che non può essere nascosta. Per quanto un po' appiccicata, la conclusione é chiara e palese. Non manca dunque qualche elemento di utile concretezza in una storia per altro anche fatta di eccessi e in un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile e segnato da scabrosità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.