AMERICAN DREAMZ

Valutazione
Accettabile, problematico**
Tematica
Avidità, Denaro, Mass-media, Terrorismo
Genere
Commedia
Regia
Paul Weitz
Durata
107'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
American Dreamz
Distribuzione
United International Pictures
Musiche
Stephen Trask
Montaggio
Myron I. Kerstein

Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg. e scenegg.: Paul Weitz - Fotogr.(Panoramica/a colori): Robert Elswit - Mus.: Stephen Trask - Montagg.: Myron I. Kerstein - Dur.: 107' - Produz.: Rodney M. Liber, Andrew Miano, Chris Weitz, Paul Weitz.

Interpreti e ruoli

Hugh Grant (Martin Tweed), Dennis Quaid (Presidente Staton), Mandy Moore (Sally Kendoo), Willem Dafoe (Vice presidente Sutter), Marcia Gay Harden (first Lady Staton), Jennifer Coolidge (sig.ra Kendoo), Sam Golzari (Omer Obeidi), Chris Klein (William Williams), Seth Meyers (Chet Krogl), John Cho (Ittles), Judy Greer . (Accordo)

Soggetto

Alla fase finale della nuova edizione di "American Dreamz", reality show della televisione USA di grande successo condotto da Martin Tweed, arrivano due concorrenti: la bionda Sally, proveniente dalla provincia, e l'arabo Omer. Costui in realtà è inviato da un gruppo terrorista e ha il compito di farsi esplodere quando sarà vicino al Presidente degli Stati Uniti, invitato d'onore per proclamare il vincitore. Qualcosa però va storto al momento delle esibizioni finali. L'intervento non previsto di William, fidanzato di Sally, il quale intanto si è impadronito della bomba destinata a Omer, crea scompiglio nello studio. Martin vuole riprendere tutto, ma la bomba esplode. Lui e William muoiono. Dopo i funerali, anche i terrosristi che avevano progettato l'attentato vengono individuati e imprigionati. Dal carcere guardano in tv l'avvio di un nuovo "American Dreamz". A presentare ora c'é Sally.

Valutazione Pastorale

Più che atto d'accusa o denuncia, la storia si propone come una satira, pungente e irriverente: almeno nelle intenzioni. Riportare in primo piano il cinismo dei media, e in particolare della televisione, sottolineare che il reality show é per tanti il sogno di una vita, finire dicendo che 'lo spettacolo deve proseguire' non sono notazioni di particolare novità. Ma il quadro é questo, e, da "Quinto potere" a "Truman Show", i margini per insinuarsi dentro i tenaci tentacoli televisivi si sono oggi molto ridotti. Qui magari é da apprezzare il coraggio nel prendere in giro terroristi e kamikaze, nel voltare in burla il reduce americano e le guerre permanenti degli Stati Uniti. Ma anche l'obiettivo caricaturale scappa di mano al regista, perché il personaggio-fantoccio del Presidente sembra troppo calcato e fuori misura. Sul tema generale di una televisione che mangia la vita delle persone é comunque opportuno parlare e riflettere. Nell'insieme quindi il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile e problematico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in altre occasioni per parlare del rapporto "cinema/televisione". Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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