Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Brent Briscoe, Mark Fauser - Fotogr.(Normale/a colori): William A.Fraker - Mus.: Marty Stuart - Montagg.: Lisa Zeno Churgin - Dur.: 91' - Produz.: Ben Myron, Robert Salerno, Dwight Yoakam.
Interpreti e ruoli
Charlize Theron (Candy), Patrick Swayze (Roy), Natasha Richardson (Darlene), Billy Bob Thornton (Lennie), Penelope Cruz
Soggetto
Due coppie di amici (Lennie e Darlene, Roy e Candy) partono per un vacanza con destinazione Reno, la "più piccola-grande città del mondo". Nel corso del lungo viaggio in macchina affrontano parecchie traversie e, verso la fine, Roy a Candy, che da tempo stanno cercando di avere un figlio, hanno un rapporto improvviso proprio sul fuoristrada. Arrivati nella città del gioco d'azzardo legalizzato, si sistemano in albergo in due grandi stanze comunicanti. Dopo qualche giorno Candy, avvertendone la necessità, si sottopone al test di gravidanza che dà esito positivo. La felicità per la bella notizia é di breve durata. Di lì a poco, Roy riceve dal suo medico i risultati delle analisi cui si era sottoposto: dicono che lui non può avere figli. Lo sguardo che Candy e Lennie si scambiano fa emergere la verità: i due, prima di partire, avevano avuto una relazione. Esplodono liti furibonde con contorno di reazioni varie: Roy accetta la compagnia di una ragazza al bar, Darlene cerca un'evasione in proprio, Candy e Lennie restano a discutere. Alla fine però tutto si ricompone. Roy pensa che in fin dei conti ha utilizzato il seme di un amico, Darlene ha riconquistato l'amore del marito, Candy ha altri figli...
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia di livello veramente basso e irritante, che, attraverso la situazione del viaggio e del soggiorno in albergo, porta in primo piano atteggiamenti, modi di fare, comportamenti del tutto riprovevoli e fuori misura. Non c'é dubbio che il copione rifletta usi e costumi di una società americana che vive situazioni di facciata e mai di sostanza: scoperto il guaio infatti, i quattro urlano, piangono, strepitano ma fino ad un certo punto. Poi un finto tono di comprensione fa dire che insomma non é successo niente, e lavita continua. Messaggi di comodo, tra cinismo e relativismo. Personaggi come macchiette, dialoghi insopportabili, attori inerti, negazione di sentimenti autentici. Un quadro desolante per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile, e segnato da volgarità. UTILIZZAZIONE: non si vedono possibili modi di utilizzazione, né in programmazione ordinaria né in altre occasioni. Molta attenzione é da tenere per i minori in caso di passaggi televisivi.