Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: John O'Brien - Scenegg.: John O'Brien, Channing Gibson - Fotogr.(Scope/a colori): Daryn Okada - Mus.: John Frizzell, Damon "Grease" Blackman - Montagg.: Derek G.Brechin - Dur.: 101' - Produz.: Joel Silver - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Jet Li (Su), Dmx (Tony), Kelly Hu (Dalia), Anthony Anderson, Tom Arnold, Mark Dacascos, Gabrielle Union
Soggetto
Un furto di gioielli si interrompe per l'arrivo della polizia. Tony e la sua banda scappano con quello che avevano ma si vedono sottratto il meglio: un gruppo di rare pietre preziose di colore nero. Nel tentativo di recuperarle, Tony si vede costretto ad allearsi con Su, un taiwanese che si rivela agente segreto e dice che quelle pietre appartengono al proprio governo. Il folle criminale che le ha in possesso reagisce facendo rapire Vanessa, la figlioletta di otto anni di Tony. Il quale allora si arrabbia veramente, cerca invano l'aiuto di Chambers, un boss che in carcere spadroneggia, poi decide di agire, si fa arrestare dalla polizia, scappa, ritrova i gioielli, apprende che si tratta in realtà di plutonio sintetico capace di essere usato come arma di distruzione. Nell'hangar nascosto dove il criminale ha convocato per l'asta i compratori delle micidiali armi, irrompono Tony e Su. Le sparatorie si susseguono. Su elimina il criminale. Vanessa è salva, e Su recupera le pietre. Tutti pensano al prossimo colpo, ma Tony dice che è ora di mettere la testa a posto.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un ovvio e stereotipato film d'azione, imbastito su un minimo pretesto narrativo che poi diventa l'occasione per inseguimenti, sparatorie, scontri corpo a corpo: in stile sopratutto arti marziali e con il contorno di adeguati brani musicali rap e simili. L'azione è sicuramente incalzante, il ritmo fracassone, il gruppo dei protagonisti sempre più 'mescolato' per andare incontro ad ogni tipo di pubblico: l'orientale (il cinese Jet Li spacciato per taiwanese); il bianco; il nero. Un prodotto convenzionale e commerciale certo infarcito di violenze e di qualche sovrabbondanza visiva e verbale con l'aggiunta dell'incoraggiante finale in cui tutti i cattivi sembrano volersi incamminare sulla strada della bontà. Non sembrando opportuno dare credito né agli eccessi generali né all'appiccicaticcia conclusione consolatoria, resta che il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inconsistente, e segnato comunque da crudezze. UTILIZZAZIONE: anche se la valutazione non è del tutto negativa, la programmazione del film può essere trascurata, sia nell'attività ordinaria sia in altre occasioni. Da evitare per bambini e ragazzi.