ANCORA VIVO

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Gangster, Violenza
Genere
Thrilling
Regia
Walter Hill
Durata
95'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
LAST-MAN STANDIG
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Walter Hill liberamente ispirato ad un racconto di Ryuzo Kikushima, Akira Kurosawa
Musiche
Elmer Bernstein
Montaggio
Freeman Davies

Orig.: Stati Uniti - Sogg.: liberamente ispirato ad un racconto di Ryuzo Kikushima, Akira Kurosawa - Scenegg.: Walter Hill - Fotogr.(Panoramica/a colori): Lloyd Ahern II - Mus.: Elmer Bernstein - Montagg.: Freeman Davies - Dur.: 95' - Produz.: Arthur Sarkissian.

Interpreti e ruoli

Bruce Willis (John Smith), Christopher Walken (Mickey), Bruce Dern (Ed Galt), William Sanderson (Joe Monday), David Patrick Kelly (Doyle), Karina Lombard (Felina), Ned Eisenberg (Fred Strozzi), Alexandra Powers . (Lucy Kolinski)

Soggetto

Nel 1931 Jericho, città di frontiera del Texas, è dominata da bande di gangster che terrorizzano i pochi abitanti rimasti. Doyle e Strozzi, capi delle gang rivali, si scontrano per il controllo del mercato di contrabbando. Lo sceriffo Ed Galt assiste senza nemmeno provare ad intervenire. Un giorno arriva in città uno straniero che dice di chiamarsi John Smith ed è alla ricerca di un posto per dormire. Mette gli occhi su Felina, amante di Doyle, e subito viene minacciato dagli sgherri del capo. Fa finta di capire la lezione, ma invece l'avvertimento diventa per lui una provocazione e un invito ad intervenire nella lotta tra le bande. Proprio quando sembra che i due capibanda vogliano arrivare ad una tregua, Smith, con freddezza e abilità, comincia ad intromettersi tra i rivali, avvicinando prima Felina, tenuta prigioniera da Doyle, poi Lucy, una prostituta che sta con Strozzi. Da entrambe riceve confessioni che gli permettono di organizzare piani che lo vedono al servizio ora dell'uno ora dell'altro. Sentendosi traditi e addossandosi le rispettive colpe, i due capibanda danno vita ad una nuova serie di vendette senza esclusione di colpi. Smith si trova alternativamente da una parte e dall'altra. Alla fine tutti restano uccisi sul campo. Jericho diventa un grande, polveroso cimitero. E Smith, in silenzio com'era arrivato, riparte da solo.

Valutazione Pastorale

Il film si inserisce nel filone gangsteristico anni Trenta, dove è certamente inevitabile e indispensabile dare spazio a situazioni dominate da sparatorie e omicidi. Ma in questo caso sembra di poter dire che la misura viene nettamente superata. La storia infatti procede solo sui binari dell'intento di sopraffazione dell'uno contro l'altro, nell'ottica di un modo di vivere all'insegna dell'eliminazione fisica dell'avversario. L'insistenza e la naturalezza con cui vengono proposte violenza e illegalità rendono il film, dal punto di vista pastorale, del tutto inaccettabile, anche in considerazione dell'assenza di soluzioni alternative o spiragli di cambiamento. Non bastano certo una forte tenuta narrativa e una indubbia capacità del regista e degli interpreti a risollevare il tono complessivo del lavoro.

Utilizzazione

Il senso della violenza connaturata all'essere umano attraversa il film dall'inizio alla fine, sconsigliandone in ogni caso l'utilizzazione.

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