ANGIE – UNA DONNA TUTTA SOLA *

Valutazione
Discutibile, Realistico, Dibattiti
Tematica
Donna
Genere
Drammatico
Regia
Martha Coolidge
Durata
108'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ANGIE
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Todd Graff Tratto dal romanzo "Angie, i says" di Avra Wing
Musiche
Jerry Goldsmith
Montaggio
Steven Cohen

Sogg.: Tratto dal romanzo "Angie, i says" di Avra Wing - Scenegg.: Todd Graff - Fotogr.: (scope/a colori) Johnny E. Jensen - Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: Steven Cohen - Dur.: 108' - Produz.: Larry Brezner, Patrick Mc Cormick

Interpreti e ruoli

Geena Davis (Angie), James Gandolfini (Vinnie), Aida Turturro (Tina), Philip Bosco (Frank), Stephen Rea (Noel), Jenny O'Hara (Kathy), Michael Rispoli (Jerry)

Soggetto

la giovane casalinga Angie Scacciapensieri, di origini italo-americane, dopo un'infanzia ribelle e fantasiosa, durante la quale ha idealizzato fino a farsene un mito il ricordo della madre che -a detta dei viciniavrebbe abbandonato marito e bambina non si sa perchè, si è "messa" con Vinnie un idraulico alquanto rozzo e primitivo, ma attaccatissimo, dal quale attende un figlio, ma che rifiuta di sposare, sdegnando le sollecitazioni dei familiari: non rifiuta la maternità, ma intende provvedere da sola al nascituro. Estrosa e inquieta, accetta nondimeno la corte di Noel, un avvocato colto e benestante con caratteristiche opposte a quelle del maldestro e ruvido Vinnie, che non esita ad abbandonare, non appena le comunica di aver acquistato -senza averla consultatala casa in cui abitare. Confortata dalla migliore amica, Tina (il cui menage è tutt'altro che roseo, ma accettato senza traumi da costei, con energico realismo), Angie arriva al momento del parto, in un affollarsi congestionato di parenti, amici e vicini, e dà alla luce un maschietto, leggermente malformato. Il neonato pare rifiutare di attaccarsi al seno di Angie, segnale che lei interpreta impulsivamente come rifiuto della sua persona. Appena vede che Kathy, la matrigna (seconda moglie del padre, da lei mai accettata), riesce a far succhiare il biberon dal piccino, sentendosi come esautorata dai propri diritti materni, disgustata anche perchè abbandonata da Noel, fugge precipitosamente alla ricerca della madre, deve prendere atto che è una povera ammalata affetta da schizzofrenia e chiusa in un desolante mutismo. La donna, che vive circondata dalle fotografie della figlia bambina, brucia quella conservata gelosamente da Angie e che questa le porge per scuoterla, distruggendo, quasi simbolicamente, la sua immagine. Tornata in città, Angie corre all'ospedale dove il piccolo ha la polmonite ed è in coma. Rappacificatasi col padre e scusatasi con Kathy, che l'ha accolta ancora una volta affettuosamente, supplica il suo bambino in coma di destarsi ed accettarla come madre: al mattino il suo desiderio viene esaudito.

Valutazione Pastorale

sognatrice nata, la protagonista stenta ad affrontare la vita, anche perchè, rimasta priva di madre fin dall'infanzia, e a disagio con la nuova moglie del padre, non trova altra compensazione che nel sogno di una mamma immaginaria e anticonformista; ed è nel sogno della cultura e della bellezza, che intravvede Noel, col quale assiste a un balletto-simbolo. Dissolto il mito di Noel -che dopo il parto scompare sentendosi "un di più"e svanito nel concreto deludente dell'idiozia il mito della madre, Angie è bruscamente richiamata alla realtà dall'onnipresente amica, che la conduce al lettino del figlio in coma per improvvisa polmonite dove prende finalmente coscienza di sè e del bambino. Alquanto sconnesso nella sceneggiatura e non privo di qualche pesantezza verbale e di immagini, il film, che si avvale di valide intuizioni squisitamente femminili e di valori apprezzabili, è adatto a dibattiti.

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