ANIME FIAMMEGGIANTI

Valutazione
Inaccettabile, Squallido
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Davide Ferrario
Durata
95’
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
ANIME FIAMMEGGIANTI
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
autori Vari
Montaggio
Claudio Cormio

Sogg e scenegg.: Davide Ferrario - Fotogr.: (panoramica/a colori) Gherardo Gossi - Mus.: autori Vari - Montagg.: Claudio Cormio - Dur.: 95’ - Produz.: Brooklyn Films, P.F.A. Film.

Interpreti e ruoli

Giuseppe Cederna (Rosario Innocenti), Elena Sofia Ricci (Elena), Alessandro Haber (Salvatore), Doris Von Thury (Amelia), Francesca Prandi (Eugenia), Flavio Bonacci (Ernesto Bussotti), Monica Scattini (La “Madonna"), Maria Elena Bannino, Raffaele Fallica, Mariella Valentini, Roberto Citran, Massimo Ghini, Maria Amelia Monti

Soggetto

Il frustrato insegnante liceale Rosario Innocenti, lasciato dalla moglie Elena e consigliato dalla “Madonna” che gli è prodiga di suggerimenti a cambiare vita, tentato invano il suicidio con la pistola affidatagli dall’amico Salvatore, da poco agli arresti domiciliari, ruba una Mercedes iniziando una doppia vita. Elena, che lavora per un’agenzia investigativa, sta scrivendo una novella su una donna che dorme in continuazione e si trova dalla sorella Eugenia, che ha una figlia muta Lucia, ed un amante, il costruttore Ernesto Bussotti che si innamora perdutamente di Elena, perseguitandola con avance e mazzi di rose. Mentre Rosario tenta invano di farsi arrestare, Eugenia caccia l’innocente Elena di casa per via di Bussotti, mentre Rosario deve respingere le avance di Salvatore, da tempo innamorato di lui, ed è salvato da Elena, costretta a rifugiarsi dal marito che la accoglie con gioia. Costui tenta di rapinare un lenone alla stazione e viene picchiato, ma la "Madonna" lo soccorre: fingendo di ringranziarla, Rosario la deruba. Poi, per aver schiaffeggiato un alunno, litiga col preside, mentre l’agenzia di Elena è stata acquistata da Bussotti, cui ella decide di donarsi per liberarsene; ma costui le propone il matrimonio. Mentre Elena, cui Eugenia ha lasciato la bimba andandosene con un altro uomo, spia il preside di Rosario, quest’ultimo aspetta la collega Amelia a cena, ma si presentano Bussotti che cerca Elena, e Salvatore con due travestiti. Sospeso dalla scuola su istigazione dell’offesa Amelia, Rosario affronta il preside e lo uccide. Il mattino dopo Rosario fugge con Salvatore su un aereo superleggero sul quale i due si scambiano effusioni, mentre Elena, sola con Lucia sul terrazzo, recita passi di una canzone.

Valutazione Pastorale

Sembra che il regista creda che basti distruggere ed irridere con sguaiata superficialità e con iattanza il contesto culturale, religioso e sociale su cui bene o male è fondata la società (in crisi, certo, ma qui come altrove ed ora come sempre), per acquisire il diritto a rappresentare una cinematografia sempre più allo sbando. Era dai tempi di 'Nostra Signora dei Turchi' di Carmelo Bene che la figura di Maria di Nazareth non veniva così sistematicamente messa alla berlina, in modo veramente insopportabile, anche per i non credenti forniti di un'elementare rispetto per le convinzioni altrui. Ma a parte ciò, non si può non stigmatizzare ancora una volta come la nuova generazione registica non sappia esprimersi, fatte salve rare eccezioni, che attraverso la più pesante volgarità del linguaggio, l'abbozzo macchietttistico dei personaggi, pupazzetti impazziti in un dialogo da spettacolo di cabaret, con gli attori che recitano di conseguenza, anche se capaci, come Elena Sofia Ricci o Alessandro Haber, di ben altro. Da tutta questa squallida vicenda grottesca, che vorrebbe essere un provocatorio atto d’accusa alla corruzione del sistema, non emergono però valori alternativi su cui riflettere. Solo sberleffi e sghignazzi, dall’inizio alla fine. Troppo facile, stantìo, nonchè deprimente.

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