AZUR E ASMAR

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Amicizia, Avventura, Film per ragazzi, Rapporto tra culture
Genere
Film d'animazione
Regia
Michel Ocelot
Durata
95'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Belgio, Francia, Italia, Spagna
Titolo Originale
Azur et Asmar
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
Gabriel Yared

Orig.: Belgio/Francia/Italia/Spagna (2006) - Sogg. e scenegg.: Michele Ocelot - Fotogr.(Panoramica/a colori) - Mus.: Gabriel Yared - Montagg.: - Dur.: 95' - Produz.: Christophe Rossignon.

Soggetto

Tanti anni fa, c'erano in un paese lontano due neonati, Azur e Asmar, allattati dalla stessa donna. Il primo, biondo con gli occhi azzurri, é il figlio del signore del luogo; il secondo, bruno con gli occhi scuri, é il figlio della nutrice. Sempre pronti a litigare nell'infanzia, i due ad un certo punto vengono divisi. Azur, che va a studiare in città, ha l'idea fissa di andare nella terra dall'altra parte del mare per vedere la fata dei Djins della leggenda. Dopo un naufragio, la vecchia nutrice lo accoglie in casa. Azur e Asmar si ritrovano da grande e ora hanno l'obiettivo comune di raggiungere la fata. Solo dopo un lungo percorso irto di ostacoli arrivano al trahuardo. E qui, la presenza di tutti i protagonisti aiuta a sciogliere le domande sul destino di ciascuno. La felicità sorride all'amicizia di Azur e Asmar.

Valutazione Pastorale

Michel Ocelot è il regista, negli anni passati, dei film imperniati sul personaggio "Kirikù". Qui conferma la predilezione per un cinema animato di stampo fortemente pittorico-letterario. I disegni infatti assomigliano ad olii ed arazzi; mentre il copione guarda alle tradizioni romanzesche dei cicli avventurosi di sapore medievale. Azur e Asmar diventano con tutta evidenza i due aspetti all'inizio opposti di una convivenza destinata a chiudersi in un matrimonio. Il biondo e il bruno, l'Europa e il mondo arabo si incontrano, si riconoscono complementari, si rispettano e vivono insieme. Una favoletta morale, lineare e chiara, politicamente corretta ma giusta e opportuna. Lo schematismo dello scontro buoni/cattivi rallenta un po' la freschezza del racconto. Meno didascalismo avrebbe giovato alla rapidità della narrazione. Comunque il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e del tutto semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da riprendere in altre occasioni anche per ragazzi e a livello scolastico.

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