Presentato in Concorso alla 76a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2019), il film ha vinto il premio cattolico internazionale Signis e il premio Marcello Mastroianni poi per l’attore esordiente Toby Wallace
Interpreti e ruoli
Eliza Scanlen (Milla), Toby Wallace (Moses), Essie Davis (Anna), Ben Mendelsohn (Henry), Emily Barclay (Toby), Eugene Gilfedder (Gidon)
Soggetto
Milla Finlay è un'adolescente con un talento nella musica, che combatte contro una malattia difficile. Tornando a casa da scuola conosce Moses, ragazzo ribelle e con problemi di droga. Inizia un'amicizia inaspettata....
Valutazione Pastorale
Presentato in Concorso alla 76a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film “Babyteeth. I colori di Milla” ("Babyteeth") segna l'esordio alla regia della regista australiana Shannon Murphy, dopo una lunga attività teatrale e televisiva. Il film racconta la vicenda di Milla, adolescente colpita da un cancro aggressivo; Milla è circondata dalle attenzioni dei genitori, che la stimolano verso una quotidianità sana e attiva. Quasi a voler scardinare questa calma apparente, Milla si getta in un’amicizia appassionata con il ventenne Moses, fuggito di casa e dedito alla droga. Il racconto si sottrae alle consuete modalità narrative dell’argomento, per concentrarsi sulla nascita di un sentimento tra due giovani. Un sentimento destinato a crescere e farsi valore di vita. Uno dei temi centrali è il rapporto di Milla con i genitori, tra momenti di intesa e accesi contrasti; tale rapporto è tratteggiato in maniera credibile, segnato da grande spontaneità. A ben vedere, si fa sempre più nutrito il filone su cinema e malattia che oltre al registro drammatico negli ultimi dieci anni si è caricato anche di una vis ironica e umoristica, quasi a sfidare tale tabù narrativo. Il racconto della Murphy funziona dal punto di vista stilistico, con soluzioni visive originali e di grande freschezza. Cuore della storia è il sentimento d’amore e accoglienza, capace di squarciare orizzonti di speranza lì dove si fatica a trovarne traccia. Milla sente che la malattia la incalza e vede nel problematico Moses una via d’uscita, un modo per sottrarsi alla pressione schiacciante. In Moses però scopre di più: un giovane disperso da amare e cui ridare fiducia nella vita, nei legami familiari, nel domani. Per i temi in campo e lo stile narrativo fresco, convincente, "Babyteeth" ha ottenuto il premio cattolico internazionale Signis a Venezia76, con la seguente motivazione: “La morte è un mistero. ‘Babyteeth’ è un dramma sulla sofferenza di Milla, sulla battaglia della sua famiglia per trovare speranza dinanzi alla malattia, e sul desiderio d’amore. La regista australiana Shannon Murphy tratteggia i personaggi e le loro sfide personali con grande sensibilità e originalità, tenendo conto che si tratta di un’opera prima. Assistiamo dunque al tormento una coppia di genitori della classe media, a un’adolescente che desidera assaporare la propria vita nonché al giovane Moses, ventenne disperso, il cui amore per Milla lo cambia. L’opera è un dramma, una tragedia, ma nello stesso tempo assume i tratti di una storia di speranza. Ogni personaggio in questo film subisce una trasformazione e affronta nuove responsabilità tra propri fallimenti, rabbia e dolore. La morte rimane un mistero, ma l’amore sboccia dalla morte, e la famiglia dalle emozioni paralizzate diventa un’autentica comunità d’amore”. Dal punto di vista pastorale “Babyteeth. I colori di Milla” è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito sul dialogo genitori-adolescenti, sul tema della malattia come pure della droga. Il titolo è adatto per adolescenti accompagnati.