Orig.: Australia (1998) - Sogg. e scenegg.: Heather Rose, Frederick Stahl e Rolf de Heer - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tony Clark - Mus.: Graham Tardif - Montagg.: Tania Nehme - Dur.: 102' - Produz.: Rolf de Heer, Giuseppe Pedersoli, Domenico Procacci.
Interpreti e ruoli
Heather Rose (Julia), Joey Kennedy (Madelaine), John Brumpton (Eddie), Rena Owen (Rix)
Soggetto
Julia ha trent'anni, é spastica dalla nascita, é inchiodata sulla sedia a rotelle ed ha un solo modo per farsi capire: digitare quello che vuole dire su un sintetizzatore vocale. L'assistenza sociale ha affidato Julia a Madeline, che se ne occupa a modo suo: entra ed esce da casa senza un orario preciso, certe volte é cordiale e gentile ma più spesso scarica su Julia le tensioni delle proprie nevrosi. Madeline ha una vita sentimentale piuttosto instabile, non riesce a mantenere rapporti equilibrati, cambia spesso ragazzo e, quando ne trova uno nuovo, non si fa scrupolo di portarlo a casa di Julia e di avere un rapporto anche davanti alla malata. Una mattina Julia, uscita nel giardinetto, ferma un passante di bell'aspetto, Eddie, e lo convince ad entrare in casa. Eddie in qualche maniera é attratto dalla volontà e dalla caparbietà di Julia. Torna a trovarla anche nei giorni successivi, quando lei, pur tra mille difficoltà, dà segnali di voler estrinsecare certe esigenze affettive e sessuali. Anche Madeline conosce Eddie e pensa che potrebbe essere l'uomo giusto per lei. Questa presenza comincia a creare rivalità tra le donne, e quando una sera Madeline trova i due a letto, scarica su l'inerme Julia tutta la propria rabbia. Julia allora riesce a contattare l'assistenza sociale e fa licenziare Madeline. La ragazza allora va da lei durante la notte e si vendica aggredendola. Viene salvata dall'intervento di alcune amiche di Madeline. Poi dall'estero torna Eddie e lei sembra riacquistare felicità e voglia di vivere.
Valutazione Pastorale
Si sarebbe tentati, per fare chiarezza ed eliminare equivoci, di dividere il film in due aspetti, all'opposto tra loro. Il primo aspetto riguarda la protagonista: nel ruolo di Julia c'é infatti Heather Rose, che é nella vita esattamente come appare nel film, e che già aveva avuto una piccolissima parte in un precedente titolo dello stesso regista.Il cinema che si occupa di handicap utilizza dunque stavolta una handicappata vera, e di un livello forte, tale che la sua presenza elimina qualunque mediazione di artificio per mettere lo spettatore di fronte ad una realtà dura e spietata. Heather/Julie é persona solo di fuori 'diversa' ma dentro le emozioni, le sensazioni, le esigenze sono quelle di ogni essere umano. Come andare incontro a queste situazioni, così delicate e difficili? Certo (e qui entriamo nel secondo aspetto)non nel modo proposto dal film e che, per dichiarazione dell'autore stesso, é invece "fiction", ossia invenzione. Qui infatti Rolf de Heer, come già in occasioni precedenti, accumula una serie di figure, gesti, azioni tutti eccessivi e sopra le righe.Mostrare in modo insistito i rapporti di Madeline con i suoi uomini, o indugiare sulle amiche lesbiche della stessa Madeline ha ben poco a che fare con il tema centrale, così come il carattere cattivo, rissoso, irascibile di Madeline non appare mai ammorbidito dall'incarico del tutto particolare che svolge. Così i due aspetti rimangono lontani: si parte dal vero e si arriva al falso, al poco credibile, ad un finale ottimista non molto convincente. Del tema dell'handicap rimane la presa d'atto, senza redenzione, senza qualche spiraglio aperto sul trascendente o sulla comprensione del dolore. Nell'insieme il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile per il prevalere di un tono costantemente ambiguo, ferma restando la validità del primo aspetto, ossia l'occuparsi in modo diretto del problema dell'handicap grave. UTILIZZAZIONE: per quanto detto sopra, il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Con molta attenzione e opportuni supporti, lo si potrebbe utilizzare in occasioni ristrette come spunto per affrontare il tema forte, reale, concreto che propone.