BIG TROUBLE – Una valigia piena di guai

Valutazione
Inconsistente, grossolanità
Tematica
Avidità, Denaro
Genere
Farsesco
Regia
Barry Sonnenfeld
Durata
84'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Big trouble
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Robert Ramsey, Matthew Stone tratto dal racconto di Dave Barry
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Steven Weisberg

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: tratto dal racconto di Dave Barry - Scenegg.: Robert Ramsey, Matthew Stone - Fotogr.(Normale/a colori): Greg Gardiner - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Steven Weisberg - Dur.: 84' - Produz.: Barry Sonnenfeld, Barry Josephson, Tom Jacobson.

Interpreti e ruoli

Tim Allen (Elliott), Rene Russo (Anna), Stanley Tucci (Arthur), Dennis Farina (Henry), Jeanine Garofalo (Monica), Tom Sizemore (Snake), Jason Lee, Ben Foster

Soggetto

Con voce f.c., Elliott racconta le proprie disavventure di marito separato, padre malvisto dal figlio adolescente e impiegato vessato di una agenzia pubblicitaria. Siamo a Miami e qualcosa sembra cambiare quando nell'agenzia si presenta Anna, moglie a sua volta non troppo soddisfatta del nevrotico Arthur. Da un bar di secondo ordine prende il via una valigia che contiene un ordigno nucleare e diventa l'oggetto del desiderio di molti in città. Tra i malviventi ci sono bande locali, gangster russi, sicari di vario tipo. Tra le forze dell'ordine poliziotti imbranati e incapaci di qualunque azione coordinata. Non mancano poi killer incaricati di eliminare i boss di turno, e individui non meglio identificati che si muovono tra i vari gruppi. L'inseguimento alla valigia finisce su un aereo diretto alle Bahamas. A Miami intanto, dopo aver fatto pace con il figlio che ora lo rispetta e lo ammira, Elliott sposa Anna, finalmente liberata dalla presenza di Arthur.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una farsa di livello oltremodo modesto e insipido. L'intenzione è quella di prendere in giro alcuni personaggi della vita quotidiana americana attraverso l'esagerazione programmatica dei loro difetti. Per restare su questa linea, il copione fa ricorso a sketches, atteggiamenti, soprattutti riferimenti verbali che rimandano ad una minuziosa conoscenza di realtà locali. E' una comicità insomma tutta 'interna', più adatta ad una tv via cavo che ad un circuito internazionale. Altrimenti non si può fare a meno di evidenziare che la vicenduola va avanti con molta fatica, gira troppo spesso a vuoto e punta su una demenzialità quasi sempre artificiosa e insipida. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inconsistente, e punteggiato da non poche grossolanità.
UTILIZZAZIONE: anche se non raggiunge livelli di negatività, il film può essere trascurato, sia nella programmazione ordinaria sia in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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