BOOM BOOM

Valutazione
Discutibile, Brillante
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Rosa Vergés
Durata
86'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
BOOM BOOM
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Jordi Beltran, Rosa Vergés
Musiche
Miguel Rejas
Montaggio
Susan Rossberg

Sogg. e Scenegg.: Jordi Beltran, Rosa Vergés - Fotogr.: (panoramica/a colori) Josep M. Civit - Mus.: Miguel Rejas - Montagg.: Susan Rossberg - Dur.: 86' - Co-Produz.: Arsenal Films, Barcelona - Lamy films, Bruxelles

Interpreti e ruoli

Viktor Lazlo (Sofia), Sergi Mateu (Tristan), Fernando Guillen Cuervo (Angel), Angels Gonyalons, Pepe Rubianes, Pepa Lopez, Angel Jove, Ines Navarro, Bernadette Lafont

Soggetto

a Barcellona, il giovane Angel, un simpatico barista, dopo essersi recato, per una estrazione, nello studio dentistico della trentenne Sofia (una graziosa donna colta da delusione d'amore per aver scoperto che il suo fidanzato ha già moglie e figli), chiede ospitalità a Tristan, un commerciante di scarpe abbandonato dalla consorte e pateticamente in cerca d'amore. Invaghitosi di Sofia, anonimamente Angel le invia un nastro registrato con appassionate profferte amorose e le dà appuntamento all'Eden, il bar dove lavora. Intenzionata a vendicarsi degli uomini, Sofia accetta l'invito per prendere in giro quell'esaltato innamorato. Per un'improvvisa assenza di Angel al banco del bar si trova Tristan (qui venuto per riavere le chiavi dei suo appartamento) il quale, inesperto, prepara a Sofia un cocktail afrodisiaco che bevono entrambi. Poco dopo Tristan e Sofia non solo si ritrovano l'uno nelle braccia dell'altra ma si accorgono di abitare nello stesso casamento. Angel, deluso, dovrà affrontare la gelosia di Eva, amica di Sofia, che, credendosi tradita, lo strapazza.

Valutazione Pastorale

nulla di più faticoso ed irritante, alle volte, che seguire e riassumere girotondi così fatui e scontati. Ci fosse stata più polpa, sarebbe potuta risultare la classica commedia degli equivoci, farcita di incontri-scontri e malintesi: tanto da far combinare, alla fine, due coppie più o meno ben assortite. Il puzzle torna, gli incastri non stridono, ma senza il minimo dubbio è difficile ridere. Magari si piombasse nella farsa vera e robusta, ma questo è impossibile, anche se, per scarsissima presa comica o per precisa intenzione, non ci sono almeno sguaiataggini. Spesso melenso e banale il film si evidenzia per alcune situazioni spiritose, per qualche osservazione perspicace sui costumi familiari e per la riuscita raffigurazione delle fisime di certi personaggi.

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