CELLA 211

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Carcere, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Daniel Monzon
Durata
104'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
Celda 211
Distribuzione
Bolero Film
Musiche
Roque Banos
Montaggio
Cristina Pastor

Orig.: Spagna (2009) - Sogg. e scenegg.: Jorge Guerricaechevarria, Daniel Monzon - Fotogr.(Panoramica/a colori): Carles Gusi - Mus.: Roque Banos - Montagg.: Cristina Pastor - Dur.: 104' - Produz.: Emma Lustres, Borja Pena, Juan Gordon, Alvaro Augustin.

Interpreti e ruoli

Luis Tosar (Malamadre), Alberto Ammann (Juan Oliver), Antonio Resines (Utrilla), Marta Etura (Elena), Carlos Bardem (Apache), Manuel Moron (Almansa), Luis Zahera (Releches), Vicente Romero (Tachuela), Fernando Soto (Armando Nieto), Jesus Carrozza (Elvis), Manolo Solo (direttore della prigione)

Soggetto

Il giorno prima di cominciare l'incarico di secondino in un carcere di massima sicurezza, Juan Olivier si presenta sul posto. Mentre visita il braccio che racchiude i detenuti più pericolosi, un frammento di intonaco lo colpisce alla testa. Per rianimarlo, i colleghi lo distendono nella vicina cella 211, al momento vuota. Nello stesso momento il feroce Malamadre scatena la rivolta. Le guardie fuggono, il caos domina, e, quando rinviene, Juan si fa passare per un nuovo detenuto. Sempre sperando di trovare il momento per uscire, Juan partecipa alla ribellione. Le cose però si mettono male. Elena, la moglie incinta, arriva ai cancelli mentre scoppiano tumulti e, pestata da un poliziotto, muore in ospedale. Juan riconosce l'omicida e, poco dopo, in carcere lo elimina brutalmente. Nella situazione ormai precipitata, i soldati cominciano a sparare. Per Malamadre e Juan non c'è più scampo.

Valutazione Pastorale

"Più che una pellicola di genere -dice il regista Monzon- "Cella 211" é una tragedia a pieno titolo e nel senso più classico del termine. (...) Un storia basata sul 'fatum', su ciò che é inesorabile, sul fatto che svoltare un angolo al posto di un altro potrebbe modificare la tua vita per sempre". Forse questo é l'approccio giusto per restare attaccati ad una vicenda che, per il resto, offre pochi altri motivi di interesse. Per quanto ben girato e affidato ad un buon ritmo, il copione infatti ruota su se stesso, rinunciando ad essere indagine sociale, denuncia o sguardo sui rapporti tra criminalità comune e 'politica' (i detenuti baschi). La morte della moglie incinta e la scarsa verve di alcuni personaggi di contorno tolgono un po' di incisività. Non poche le violenze (peraltro motivate dal contesto) e film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso e nell'insieme problematico (la scelta del 'lavoro'; il destino; il cambio di ruolo di Juan; l'amicizia...).

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura, anche per i piccoli, é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV