Close

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Bambini, Bullismo, Dialogo, Dolore, Educazione, Emigrazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Metafore del nostro tempo, Morte, Psicologia, Scuola
Genere
Drammatico
Regia
Lukas Dhont
Durata
104'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Belgio, Francia, Paesi Bassi
Titolo Originale
Close
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Lukas Dhont, Angelo Tijssens
Fotografia
Frank van Den Eeden SBC-NSC
Musiche
Valentin Hadjadj
Montaggio
Alain Dessauvage
Produzione
Michiel Dhont, Dirk Impens. Casa di produzione: Menuet, Diaphana Films, Topkapi Films, Versus, VTM, RTBF

In Concorso al 75° Festival di Cannes (2022), il film ha ottenuto il Grand Prix speciale della Giuria

Interpreti e ruoli

Eden Dambrine (Léo), Gustav De Waele (Rémi ), Emilie Dequenne (Sophie), Lea Drucker (Nathalie), Kevin Janssens (Peter), Marc Weiss (Yves), Igor Van Dessel (Charlie), Léon Bataille (Baptiste)

Soggetto

Campagna belga, oggi. Léo e Rémi sono due preadolescenti che frequentano le scuole medie. Sono cresciuti insieme, frequentandosi ogni giorno, tra giochi e studio; mangiano e dormono spesso a rotazione a casa dell’uno o dell’altro. Un’amicizia per la pelle, come tante, soprattutto negli anni puri dell’infanzia. Anche a scuola Léo e Rémi fanno tutto insieme, finché non finiscono nel mirino delle chiacchiere da corridoio dei compagni...

Valutazione Pastorale

“Il pettegolezzo ferisce e la calunnia può essere più tagliente di un coltello!”. È la suggestione di Papa Francesco (Angelus, 27 febbraio 2022), riflessione che sembra ben intercettare il senso del film “Close”, secondo lungometraggio del regista fiammingo Lukas Dhont (“Girl”, 2018), premiato con il Grand Prix speciale della Giuria al 75° Festival di Cannes e in cartellone ad Alice nelle Città, sezione educational – autonoma e parallela – della Festa del Cinema di Roma (2022). Con grande compostezza e realismo, “Close” ci accompagna nelle pieghe della preadolescenza, seguendo il cammino di due ragazzini di campagna cresciuti nella semplicità e nell’innocenza. Due amici che si imbattono nella durezza dell’età adulta, con un passaggio segnato dallo stigma del giudizio sociale, dal desiderio di appartenenza al gruppo e alla facilità di cadute in categorizzazioni asfittiche. La storia. Campagna belga, oggi. Léo (Eden Dambrine) e Rémi (Gustav de Waele) sono due preadolescenti che frequentano le scuole medie. Sono cresciuti insieme, frequentandosi ogni giorno, tra giochi e studio; mangiano e dormono spesso a rotazione a casa dell’uno o dell’altro. Un’amicizia per la pelle, come tante, soprattutto negli anni puri dell’infanzia. Anche a scuola Léo e Rémi fanno tutto insieme, finché non finiscono nel mirino delle chiacchiere da corridoio dei compagni, che insinuano altro nel loro legame. Questo, la paura del giudizio altrui, metterà a dura prova la loro amicizia: Léo sentirà il bisogno di un maggiore cameratismo tra pari, allontanandosi dal suo storico amico, Rémi subirà con sofferenza questo cambiamento, non comprendendone le motivazioni e spingendosi fino a gesti drammatici. Più che un film sulla ricerca dell’identità nei territori dell’adolescenza, “Close” mette bene a fuoco il passaggio dall’innocenza dell’infanzia alla malizia dell’età adulta, da uno sguardo scevro da giudizio, costellato da luminosa fiducia, a uno più asciutto, impastato di paure e condizionamenti. Il film sottolinea quanto la società odierna spesso scivoli nella violenza verbale incontrollata, parole che assumono le vesti di vere e proprie pietre, capaci di ferire gratuitamente, viziando legami e ambienti sociali. È quello che accade anche nelle rumorose stanze digitali, dove frequentemente si innesca un ostracismo disumano. Il regista Lukas Dhont ci mostra l’incrinarsi del candore di un’amicizia tra due ragazzi di provincia, un legame che non sopravvive all’ingresso dell’età adulta. Un’amicizia che perde quella sua leggerezza fiabesca rimanendo schiacciata da una società ruvida e spietata. Servendosi di inquadrature dolci, prolungate, delle pennellate di realismo marcato da sentimento, Dhont ricorda non poco il cinema dei fratelli Dardenne, in particolare “Il ragazzo con la bicicletta” (2014) e “Tori e Lokita” (2022). Ancora, l’autore valorizza con grande efficacia la recitazione spontanea e densa di emozioni degli interpreti Eden Dambrine e Gustav de Waele, sorprendentemente bravi per la loro giovane età a tradurre in espressioni i diversi stati d’animo in campo, compresi i cambi di rotta emotivi dei loro personaggi. “Close” è un film che conquista per il modo in cui delinea con delicatezza un dramma sfaccettato e problematico, un racconto che viaggia sempre a misura dello sguardo di bambino, scandagliandone le sfumature altalenanti tra gioco, spensieratezza, sogno e scoperta del primo dolore. “Close” convince e non poco commuove. Per i temi trattati, è complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Film indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito. Per la delicatezza dei temi affrontati è consigliata la presenza di un educatore o di un adulto nella visione con adolescenti.

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