COLPO DI LUNA

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Anziani, Malattia
Genere
Drammatico
Regia
Alberto Simone
Durata
91'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
COLPO DI LUNA
Distribuzione
Mediaset
Soggetto e Sceneggiatura
Alberto Simone
Musiche
Vittorio Cosma
Montaggio
Enzo Meniconi

Sogg. e Scenegg.: Alberto Simone - Fotogr.: (scope/a colori) Roberto Benvenuti - Mus.: Vittorio Cosma - Montagg.: Enzo Meniconi - Dur.: 91' - Coproduz.: Dauphine, Italia - Sideral Productions, Francia - Odusseia Films, Olanda

Interpreti e ruoli

Tcheky Karyo (Lorenzo), Nino Manfredi (Salvatore), Isabelle Pasco (Luisa), Jim Van Der Woude (Agostino), Johan Leysen (Titto Parisi), Paolo Sassanelli (Michele), Turi Scalia (Avvocato Finocchiaro), Mimmo Mancini, Andrea Cagliesi, Davide Cincis, Barbara De Luzenberger, Cinzia Mascoli, Vasco Mirandola, Daniela Rompietti, Milli Taddei

Soggetto

tornato nella natia Sicilia per vendere la villa avita, Lorenzo, un astrofisico in crisi per mancanza di fondi al suo progetto di studio sui buchi neri, si serve per le riparazioni della casa di Salvatore, che ha due aiutanti il cui comportamento induce perplessità. Ben presto Lorenzo scopre che Salvatore ha un figlio disturbato, Agostino, avuto dalla moglie morta di parto mentre lui era emigrato. Il giovane è ospite in una comunità terapeutica di avanguardia, dove lo psicologo Titto Parisi, con un gruppo di assistenti, cerca di dare a ragazze e ragazzi disturbati una vita il più possibile serena, portandoli al mare, e sviluppando la loro creatività. Spaventato e sconcertato dapprima, Lorenzo, attraverso l'esempio di Salvatore e di Titto comincia ad affezionarsi ai ragazzi, tra cui spicca Luisa, alla quale, dopo la diffidenza iniziale, accetta di insegnare il pianoforte. Durante una delle sue crisi, in cui sale sul tetto, Agostino fa cadere il padre, che viene ricoverato in ospedale. Lorenzo è ormai deciso ad andarsene, ma al momento in cui i possibili acquirenti accompagnati dall'avvocato Finocchiaro si presentano per vedere la villa, decide di restare. Al saggio finale, Luisa suona il pianoforte, i ragazzi cantano e leggono i loro pensieri. Con la vecchia Dauphine della madre, rimessa in funzione da Salvatore, Lorenzo gli porta in visita all' ospedale il figlio.

Valutazione Pastorale

la sincerità e la bontà delle intenzioni del regista e della produzione di questo film sembrano indiscutibili; così come non si può non condividere ed approvare il messaggio di cui essi si fanno carico. Infatti quali cose, se non l'amore e la comprensione, possono aiutare un fratello sfortunato o sofferente a meglio sopportare la sua condizione? E chi può ergersi a giudice inappellabile dei confini tra normalità e patologia della psiche? Quindi la trasformazione di Lorenzo che deve scendere dal suo teorico ed asettico cielo di astrofisico per scontrarsi e comprendere una dolorosa ma viva realtà di tutti i giorni è certamente un messaggio di per sé encomiabile. Tuttavia vi sono nelle scelte registiche e nella sceneggiatura alcune forzature della realtà rappresentata: dalle gite al mare con insufficiente personale di controlllo, alla leggerezza con cui viene seguito un disturbato grave come Agostino, ai compitini, in bella quanto assai improbabile calligrafia, presentati al saggio finale, all'esecuzione pianistica di Luisa, tutte prestazioni che sono assai poco plausibili, per la loro complessità, che oltrepassa di norma le possibilità di persone con sindromi come quelle accennate. Il film, che ha qualche limite introspettivo, presenta alcune asprezze di linguaggio.

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