Film di apertura in Concorso all'80a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2023)
Interpreti e ruoli
Pierfrancesco Favino (Salvatore Todaro), Massimiliano Rossi (Vittorio Marcon), Johan Heldenbergh (Vogel), Arturo Muselli (Danilo Stiepovich), Giuseppe Brunetti (Gigino Magnifico), Gianluca Di Gennaro (Vincenzo Stumpo), Johannes Wirix (Jacques Reclercq), Pietro Angelini (Ivano Leandri), Mario Russo (Salvatore Minniti), Cecilia Bertozzi (Anna), Paolo Bonacelli (Betti), Silvia D'Amico (Rina Todaro)
Soggetto
Italia 1940, Salvatore Todaro è comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nonostante le ferite riportate nel conflitto bellico, Todaro accetta una nuova missione nell’oceano Atlantico. Durante la navigazione, nel cuore della notte, ingaggia un conflitto a fuoco con un mercantile di nazionalità belga (al servizio degli inglesi). Affondata la nave, il comandante decide però di soccorrerne l’equipaggio ospitandolo a bordo del sommergibile Cappellini e scortandolo fino a Santa Maria delle Azzorre. Un gesto di solidarietà che potrebbe costare cara la vita sua e dei suoi sottoposti, costretti a navigare per tre giorni in emersione…
Valutazione Pastorale
È stato il film di apertura dell’80ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia: “Comandante” del regista napoletano Edoardo De Angelis. Prendendo le mosse da una storia vera, il soccorso di un gruppo di naufraghi belgi da parte del comandante Salvatore Todaro e dell’equipaggio del sommergibile italiano Cappellini nel 1940, il film si propone come incisivo richiamo al nostro presente, a non abbandonare chi è in difficoltà in mare. “Mi commuove l’idea della ‘forza’ come la intendeva Salvatore Todaro, ovvero la capacità di correre in soccorso dei più deboli. Per me questo è ‘l’uomo forte’ e ho voluto raccontare la sua storia”. Chiarisce subito il regista De Angelis il perimetro del suo film: tema portante del suo dramma storico è il riaffermare un codice morale, quell’etica umana che spinge a prestare soccorso al prossimo scavalcando le regole del conflitto. Un film che ci parla del tempo di ieri, di una delle pagine più brutte della Storia del XX secolo, e al contempo si ancora al nostro presente. La storia. Italia 1940, Salvatore Todaro è comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nonostante le ferite riportate nel conflitto bellico, Todaro accetta una nuova missione nell’oceano Atlantico. Durante la navigazione, nel cuore della notte, ingaggia un conflitto a fuoco con un mercantile di nazionalità belga (al servizio degli inglesi). Affondata la nave, il comandante decide però di soccorrerne l’equipaggio ospitandolo a bordo del sommergibile Cappellini e scortandolo fino a Santa Maria delle Azzorre. Un gesto di solidarietà che potrebbe costare cara la vita sua e dei suoi sottoposti, costretti a navigare per tre giorni in emersione… “Mi auguro – ha sottolineato De Angelis alla stampa – che chi guarda il film si renda conto che esistono delle leggi immutabili, anche in guerra, che non vanno infrante, come la legge del mare”. Il regista, che firma il copione insieme allo scrittore Premio Strega Sandro Veronesi, non lascia spazio a possibili fraintendimenti di matrice politica: è un film storico il suo “Comandante”, ma al tempo stesso ha un respiro di stringente attualità, che rimanda alle tante, troppe tragedie del mare. L’idea del racconto nasce già nel 2018, dall’incontro con l’ammiraglio Giovanni Pettorino in occasione delle celebrazioni della Guardia costiera e dalla scoperta della vicenda del comandante. De Angelis tratteggia la storia di Todaro sfumando il contorno storico-politico della vicenda, le derive di una guerra legate all’asse nazi-fascista, preferendo mettere a fuoco il coraggio di un uomo, di un militare italiano, chiamato a eseguire degli ordini, che però decide di mettere avanti a tutto il senso di umanità. “Comandante” è un film ambizioso, dall’elevato investimento economico-produttivo e dall’imponente messa in scena, compresa la scelta di ricostruire la struttura del sommergibile; un film che punta a trovare posto nel complesso mercato distributivo internazionale. La regia di De Angelis conquista e convince, abile e salda. Il regista dimostra di avere una chiara idea di cinema, interessato a drammi di matrice sociale e a storie marcate da un respiro etico-morale, con incursioni spirituali (“Indivisibili”, 2016; “Il vizio della speranza”, 2018; la miniserie “La vita bugiarda degli adulti”, 2023); e “Comandante” è un ulteriore tassello di un talento in crescita. A imprimere forza al racconto non è solo la regia o la confezione formale, molto della riuscita dipende anche dall’interpretazione di Pierfrancesco Favino, che occupa la scena in maniera quasi totalizzante. Un’interpretazione come sempre misurata e puntuale. Al di là di qualche passaggio narrativo poco convincente, del rischio di scivolate retorico-didascaliche, come pure di alcuni raccordi di dialogo o espressioni problematici, non sempre condivisibili (come la presenza di una bestemmia), il film “Comandante” risulta valido per stile di racconto e temi in campo. Consigliabile-complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito. Per temi e linguaggio in campo il film è adatto per un pubblico adulto o di adolescenti accompagnati.