COME UNA DONNA *

Valutazione
ambiguo, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Christopher Monger
Durata
101'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
JUST LIKE A WOMAN
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Nick Evans tratto dal libro "Geraldine" di Monica Jay
Musiche
Michael Storey
Montaggio
Nicolas Gaster

Sogg.: tratto dal libro "Geraldine" di Monica Jay - Scenegg.: Nick Evans - Fotogr.: (panoramica/a colori) Alan Hume - Mus.: Michael Storey - Montagg.: Nicolas Gaster - Dur.: 101' - Produz.: Nick Evans

Interpreti e ruoli

Julie Walters (Monica), Adrian Pasdar (Gerald Tilson), Paul Freeman (Miles Millichamp), Susan Wooldridge (Louisa), Gordon Kennedy Ian Redford (C.J.), Shelley Thompson (Tom Braxton), Togo Igawa (Eleanor Tilson), Jill Spurrier (Akira Watanabe), Corey Cowper, Mark Hadfield.

Soggetto

quando Gerald Tilson era bambino, assisteva ogni sera incantato alla lunga "cerimonia" di sua madre, che, prima di uscire, si vestiva e si truccava con la massima cura. Quella scena ha condizionato il suo futuro. Ora, sposato e padre di due bimbi, Gerald è funzionario in una finanziaria, dove lavora con successo, insieme all'amico C.J., ed è stimato dal potente capo, Miles Millichamp. Il giorno in cui sua moglie torna con i bambini, dopo una lunga assenza, Gerald, bloccato dal traffico, giunge a casa dopo di lei, che ha intanto trovato una stanza piena di indumenti femminili, in disordine, di belletti e profumi. Convinta che il marito abbia un'amante, la donna furibonda getta tutto questo dalla finestra, e chiede ed ottiene il divorzio. Ma Gerald non l'ha tradita con un'altra, anche se non si è discolpato: egli fin da ragazzo ama vestirsi da donna ed uscire così, ma non ha affatto rapporti o stinti omosessuali. Poiché il suo conto in banca è momentaneamente bloccato dalla moglie, egli è costretto a prendersi una camera in affitto nella modesta casa di Monica, una donna non più giovanissima, separata dal marito, e madre di figli grandi, che vivono altrove, la quale tiene già altri pensionanti. La naturale gentilezza e la bellezza di Gerald gli conquistano la simpatia di Monica, che una notte vede entrare di soppiatto una donna nella stanza di lui, e, incuriosita, gli chiede un giorno chi è. Egli risponde che si tratta della sua intima amica Geraldine, che non è la sua amante. Presto Monica e il giovane hanno un rapporto sentimentale che non è molta soddisfacente. Perciò Gerald si scusa, ma rifiuta di spiegarle, poi si decide a rivelarle ciò che non ha mai detto a nessuno: gli piace travestirsi da donna e uscire truccato. Monica, comprensiva e affettuosa, gli consiglia di rivolgersi ad un ipnotizzatore, ma la cura non riesce. Intanto i rapporti fra i due innamorati migliorano, e la donna è eccitata dalla particolare personalità del suo partner; Gerald comincia a uscire insieme a Monica la sera, e la conduce in un locale, dove si riuniscono i travestiti come lui. Intanto Millichamp ha in corso importanti trattative d'affari con il magnate giapponese Akira Watanabe, giunto a Londra, e Gerald, che parla la sua lingua, è un elemento prezioso delle riunioni. Il progetto prevede che entri nell'affare anche il manager Tom Braxton, ma improvvisamente Miles vorrebbe sostituirlo con due ditte straniere, una tedesca ed una francese, che sembrano alquanto losche a Gerald e a C.J., i quali si oppongono al cambiamento, venendo perciò estromessi dall'affare dall'irritato capo. Intanto Watanabe ha parlato a Gerald del grande teatro Kabuki, in cui i ruoli femminili vengono sostenuti da uomini, dotati di attitudini speciali. Una sera che Gerald esce solo e travestito, viene fermato dalla polizia per eccesso di velocità, poi, scoperta la sua vera identità, è portato in carcere e accusato ingiustamente di adescamento. Qui piange umiliato, finché giunge Monica a liberarlo. Egli brucia allora tutti i suoi indumenti femminili, e, sentendosi un mostro, perché è un deviato, dichiara chiuso quel capitolo, lascia Monica e va a vivere in casa di C.J. Accade intanto che le trattative coi giapponesi vengono spinte da Miles nella direzione delle due ditte straniere, per estromettere Braxton: solo Gerald potrebbe fermarlo, e a lui chiede aiuto C.J. Perciò alla riunione decisiva con Watanabe si presentano Gerald travestito da donna e Monica come esperte; ora sanno che le due ditte straniere si occupano di traffico d'armi e di narcodollari, e denunciano i loschi interessi di Miles. Alla fine Gerald riesce a rivelare la sua vera identità mentre Monica esorta l'amato ad aver fiducia nel futuro.

Valutazione Pastorale

il film di Christopher Monger è sostanzialmente diviso in due parti. Nella prima descrive, sia pure in modo non drammatico, il caso clinico del travestito (che però non è omosessuale) e tocca con una certa delicatezza i problemi dolorosi e realmente esistenti di una diversità. Nella seconda parte, invece, questo tema passa in seconda linea, e sale al centro della vicenda la questione manageriale, con la disonestà del capo scoperta nella riunione in cui il protagonista trionfa. Il regista sembra voler sfumare al massimo la scabrosità evidente nella situazione particolare di Gerald-Geraldine, e a volte ammicca astutamente, nel trattare la deviazione del protagonista. In particolare è da notare la scena della prima volta in cui Gerald si traveste davanti a Monica. Quanto al finale, dopo la scena della riunione manageriale a sorpresa (che è troppo importante per l'equilibrio dell'insieme), il ballo collettivo e mascherato alleggerisce ancora i toni, e sembra invitare tutti ad una tolleranza totale verso ogni diversità. Nell'insieme il film è notevolmente ambiguo. Bravi i due attori principali: Julie Walters (Monica e Adrian Pasdar (Gerald).

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