COMMEDIA D’ESTATE

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Guerra, Matrimonio - coppia, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Daniel Vigne
Durata
100'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
COMEDIE D'ETE
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Jean Claude Vannier
Montaggio
Thierry Simonnet, Daniel Vigne

Sogg. e scenegg.: Colo Tavernier O'Hagan - Fotogr.(panoramica/a colori: Andre Neau - Mus.: Jean Claude Vannier - Montagg.: Thierry Simonnet, Daniel Vigne - Dur.: 100' - Produz.: Partener's Production.

Interpreti e ruoli

Maruschka Detmers (Vichy), Remi Martin (Adrien), Jean-Claude Brialy, Nelly Borgeau, Mila Parely, Jean Francois Perrier, Jessica Forde, Thierry Fortineau.

Soggetto

Prima di partire per una breve licenza da trascorrere presso i genitori in campagna, nella villa di famiglia, il giovane conte Adrien, militare di carriera (nonostante odi la vita militare), viene insultato da un borghese, che lo sfida ad un duello alla pistola, che però si svolgerà soltanto alla metà di luglio. Figlio di un colonnello, ora ammalato, maniaco dell'autorità e della disciplina, il giovane, che non è riuscito a diventare ufficiale, si fa prestare la divisa di un amico, e decide di ingannare la famiglia, presentandosi come tenente. Procura così una grande gioia al padre. Nella bella villa si trovano riuniti, oltre all'autoritario colonnello Gaston, alla dolce madre Louise, e all'anziana nonna, la sorella Bibi, con l'insulso marito Alfred; il fratello adolescente Maxime col precettore Sebastien (considerato quasi un servo) e tre sorelline ancora bambine. C'è poi un'ospite, Vicky, donna giovane e affascinante, amica di Louise, alla quale confessa d'essere da poco divorziata (cosa, per i tempi, assai grave). La presenza di Vicky, piena di voglia di vivere e sicura delle sue arti di seduttrice, turba i giovani uomini presenti, dallo sciocco Alfred, che trascura la bella moglie, al timido precettore Sebastien. Ma è Adrien che riesce a conquistare la donna, pur maggiore di lui di qualche anno, e i due, dopo ritrosie e incomprensioni, si amano, mentre i genitori del ragazzo disapprovano; il colonnello ricorre addirittura allo scudiscio per punire il figlio. Arriva intanto il momento del duello, che si svolge nelle vicinanze, e al quale il padre accompagna Adrien: mentre l'altro è ferito, Adrien è illeso. Intanto Sebastien, scoperto il legame fra il giovane e Vicky, della quale è disperatamente innamorato, si suicida. Vicky, turbata. parte improvvisamente, dopo aver scambiato con Adrien un saluto pieno d'amarezza. Poco dopo scoppia la guerra, e questi va al fronte, dal quale torna dopo soli tre mesi, senza una gamba. Nel 1916 Adrien è di nuovo alla villa, triste e solo: suo padre è morto da tempo per il dolore di aver scoperto la menzogna del figlio, il quale ne ha sofferto, perchè lo amava molto. Giunge improvvisamente Vicky, che non ha mai cessato di amare Adrien e ora vuole sposarlo. Superato il timore che si tratti solo di pietà, il giovane accetta.

Valutazione Pastorale

Il merito maggiore del film è nella bella ambientazione, e, soprattutto nella splendida fotografia, curata con raffinatezza, perfino un po' calligrafica. Ma nell'insieme il lavoro delude, perchè non approfondisce i personaggi, né le situazioni, cosicchè tutto appare vacuo e superficiale, senza che il dramma acquisti mai forza. In definitiva si resta completamente freddi davanti a figure che risultano spesso molto ambigue, oppure retoriche o ciniche. Gli accenni ad una critica sociale (la scena di caccia alle anitre o i discorsi amari del precettore) restano inolto marginali e non acquistano la dovuta importanza in una storia, che non è neppure romantica. Anche l'interpretazione non è soddisfacente, poichè i personaggi non sono scavati a fondo: particolarmente carente è Remi. Martin, che presenta un Adrien così scialbo e smorfioso da non poter suscitare alcuna simpatia.

Le altre valutazioni

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