Dante

Valutazione
Consigliabile, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Arte, Chiesa Cattolica, Dolore, Donna, Fede, Letteratura, Politica, Potere, Storia
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Pupi Avati
Durata
94'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Dante
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Pupi Avati, Giovanni Boccaccio
Fotografia
Cesare Bastelli
Musiche
Lucio Gregoretti
Montaggio
Ivan Zuccon
Produzione
Duea Film con Rai Cinema e con MG Production

Interpreti e ruoli

Sergio Castellitto (Giovanni Boccaccio), Alessandro Sperduti . (Dante), Enrico Lo Verso (Donato degli Albanzani), Carlotta Gamba (Beatrice), Alessandro Haber (Abate di Vallombrosa), Gianni Cavina (Piero Giardina), Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Ludovica Pedetta (Gemma Donati), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Mariano Rigillo (Meneghino Mezzani), Valeria D'Obici (Suor Beatrice), Giulio Pizzirani (Dante anziano), Erica Blanc (Gemma Donati anziana), Milena Vukotich (Rigattiera), Cesare Cremonini (Lottieri), Filippo Velardi (Bernardino da Polenta)

Soggetto

Ravenna 1321, Dante Alighieri muore in esilio. Firenze, 1350, Giovanni Boccaccio è incaricato dalla Compagnia di Orsanmichele di portare a suor Beatrice, la figlia di Dante monaca nel Convento di Santo Stefano degli Ulivi a Ravenna, un risarcimento simbolico di 10 fiorini d’oro. Il lungo viaggio sulle orme del Sommo poeta sarà l’occasione per ripercorrerne la vita.

Valutazione Pastorale

Il 2021 è stato l’anno di Dante, ricordato a 700 anni dalla morte con moltissime iniziative culturali in tutt’Italia. E su questa scia si può ricondurre l’ultima fatica cinematografica di Pupi Avati, “Dante”, film di cui scrive anche la sceneggiatura, trasposizione pressoché integrale del proprio romanzo “L’alta fantasia” (ed. Solferino, 2021). La storia. Nella notte del 14 settembre del 1321, in esilio a Ravenna, Dante muore. Trent’anni dopo, nel 1350, Giovanni Boccaccio – grande ammiratore del poeta e suo primo biografo (“Trattatello in lode di Dante” scritto a più riprese tra il 1351 e il 1366) – è incaricato dalla Compagnia di Orsanmichele di portare a suor Beatrice, la figlia di Dante monaca nel Convento di Santo Stefano degli Ulivi a Ravenna, un risarcimento simbolico di 10 fiorini d’oro. Sulla via percorsa dallo stesso Alighieri negli anni del sofferto esilio Boccaccio procede tra presente e passato, intrecciando sapientemente ricordi e incontri, riflessioni e citazioni, partecipe delle fatiche, delle privazioni e delle angosce patite da Dante. E poi, finalmente, l’incontro con suor Beatrice… Pupi Avati, classe 1938, è senza dubbio uno dei più importanti registi e sceneggiatori italiani, una carriera di oltre 50 anni (il suo primo lungometraggio “Balsamus. L’uomo di Satana” è del 1968), di moltissimi film e numerosi premi e riconoscimenti. Il regista bolognese mette in gioco tutto il suo indiscusso talento e la sua maestria per svelarci Dante nei suoi tratti più “umani”: il ragazzo tra i vicoli di Firenze, il primo incontro con Beatrice e quello scambio di sguardi che gli trafigge il cuore, lo strazio per la morte di lei, la paura prima della battaglia di Campaldino, l’amico Cecco Angiolieri, il matrimonio con Emma Donati, i figli, i versi immortali, lo strazio dell’esilio, l’indigenza e la precarietà. Tutto quello che a scuola abbiamo studiato ora ci viene incontro con una potenza emotiva straordinaria, complice Boccaccio, a cui un bravissimo Sergio Castellitto dona un’intensità e una dolcezza incredibili. Senza dimenticare l’incanto dei paesaggi, i borghi, i castelli, le chiese, e gli affreschi tra Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna. Davvero di tutto rispetto il cast, tra gli altri: Alessandro Sperduti (Dante Alighieri); Suor Beatrice (Valeria d’Obici); l’amata Beatrice (Carlotta Gamba); Gemma Donati (Ludovica Pedetta); la stessa da anziana (Erika Blanc); Alessandro Haber (Abate di Vallombrosa); Enrico Lo Verso (Donato degli Albanzani); Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII); Gianni Cavina (Piero Giardina) e Romano Reggiani (Guido Cavalcanti). Accurato nella ricostruzione storica, intenso e a tratti struggente il film “Dante” è consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, anche come occasione per riscoprire e approfondire due tra i più importanti autori del nostro patrimonio culturale. In presenza di minori è bene prevedere l’accompagnamento di adulti ed educatori che aiutino a contestualizzare l’opera e a interpretare alcune scelte stilistiche.

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