DIARIO DI UNO SCANDALO

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Adolescenza, Donna, Educazione, Famiglia, Letteratura, Scuola
Genere
Drammatico
Regia
Richard Eyre
Durata
90'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Notes on a scandal
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Patrick Marber tratto dal romanzo "La donna dello scandalo" di Zoe Heller
Musiche
Philip Glass
Montaggio
Antonia Van Drimmelen, John Bloom

Orig.: Gran Bretagna (2006) - Sogg.: tratto dal romanzo "La donna dello scandalo" di Zoe Heller - Scenegg.: Patrick Marber - Fotogr.(Panoramica/a colori): Chris Menges - Mus.: Philip Glass - Montagg.: Antonia Van Drimmelen, John Bloom - Dur.: 90' - Produz.: Scott Rudin.

Interpreti e ruoli

Cate Blanchett (Sheba Hart), Judi Dench (Barbara Covett), Bill Nighy (Richard Hart), Andrew Simpson (Steven Connelly), Max Lewis (Ben Hart), Juno Temple (Polly Hart), Alice Bird (Saskia), Joanna Scanlan (Sue Hodge), Emma Kennedy (Linda), Anne Marie Duff (Annabel), Tom Georgeson . (Ted Mawson)

Soggetto

Professoressa di materie artistiche, Sheba Hart é la nuova arrivata alla scuola St.George. Con lei stringe ben presto amicizia la collega anziana Barbara Covett. Il legame diventa più forte quando Barbara viene a sapere che Sheba ha avviato una relazione con un suo studente. La donna matura é in realtà gelosa della più giovane, la vorrebbe tutta per sé e minaccia di rivelare tutto alla famiglia di lei. Quando il caso però viene a galla, Sheba lascia il marito e i figli, affronta il processo, viene condannata, sconta la pena, torna dai suoi cari. Barbara, cje si è sentita tradita, non l'ha mai invece del tutto perdonata. L'unico modo per dimenticarla è ricominciare con un'altra.

Valutazione Pastorale

La storia é raccontata da Barbara in forma di diario, che Sheba ad un certo punto trova e legge, scoprendo il vero fine di quell'amicizia. All'origine c'é il romanzo "La donna dello scandalo" di Zoe Heller. Il copione non si è del tutto liberato di queste derivazioni letterarie. Il robusto impianto narrativo sa molto di dramma 'all british' in un clima in cui il peccato viene tenuto nascosto e quando esplode ha conseguenze dure sia sul piano sociale sia su quello etico, meno su quello religioso o spirituale. Un approccio tipicamente 'protestante', ossia sofferto e per niente superficiale. Le due trasgressioni (quella di Barbara attratta dalla donna giovane, quella di Sheba che cede al richiamo di un ragazzino) si incontrano e si intrecciano in un viluppo i sentimenti che ben poco concede all'esaltazione degli atti compiuti. La regia trasmette bene il diagramma di questi 'scompensi' esistenziali, senza cedere al compiacimento ma con qualche sequenza forse sopra le righe e che poteva essere evitata. Dal punti di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e non privo di scabrosità.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura è da tenere anche per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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