DICHIARAZIONI D’AMORE **

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Pupi Avati
Durata
89'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
DICHIARAZIONI D'AMORE * *
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Pupi Avati
Musiche
Stefano Caprioli
Montaggio
Amedeo Salfa

Sogg. e Scenegg.: Pupi Avati - Fotogr.: (panoramica/a colori) Cesare Bastelli - Mus.: Stefano Caprioli - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 89' - Produz.: Duea Film, Filmauro

Interpreti e ruoli

Alessio Modica (Edoardo), Carlotta Miti (Sandra giovane), Delia Boccardo (Sandra adulta), Ivano Marescotti (Professor Colli), Antonella Attili (Gaby), Andrea Scorzoni (Avvocato Silvi), Carlo Delle Piane (il "Comandante"), Arnaldo Ninchi, Angiola Baggi, Valeria Fabrizi, Dino Sarti

Soggetto

a Bologna, in un gruppo di liceali, per penitenza, Sandra deve farsi baciare da Edoardo, che se ne innamora invano. Costei, nel tempo, gli preferisce Paolo, ed oggi, ormai nonna, si presenta nello studio medico di Edoardo, alle soglie della menopausa, e preda di una profonda crisi esistenziale e matrimoniale: il marito la tormenta per la storia che ha con un giovane amante. I ricordi si accavallano nella mente di Edoardo, che rivive la figura bonaria e un pò distante del padre, maniaco della pulizia dei bicchieri; della sorella Gaby, che aspetta il ritorno del fidanzato caduto in guerra e consulta fattucchiere e rabdomanti per sapere se tornerà, e finirà per consolarsi con il giovane avvocato Silvi, perennemente affamato. Ricorda il vecchio, rincitrullito "Comandante"; le cene al buio sulle scale al mancare della corrente; le polemiche con la famiglia del sarto Donini, comunista, che passa con la moglie la domenica per il palazzo a vendere il quotidiano l'Unità; le feste da ballo organizzate nel cortile dall'idraulico col suo complessino di dilettanti; la conversione al partito del proletariato della zia Angelina, che vuole assolutamente decidere sulle scelte matrimoniali del figlio e la toccante morte e vestizione della medesima; gli insegnanti, quello di latino, tra cui spicca il professor Colli, pittore dilettante, e i compagni della scuola privata dove Edoardo, studente non eccelso e assai svogliato, tenta di recuperare un anno; le interrogazioni e gli scherzi dei compagni di classe; il corteggiamento delle ragazze. Poi l'uccisione di Sandra, da parte del marito, ed il suicidio di questi sconvolgono Edoardo.

Valutazione Pastorale

film straordinario per certi colori e sapori d'altri tempi che riesce ad evocare, ma a volte un pò faticoso nel montaggio e nella struttura generale, come se il regista, innamoratosi volta per volta delle singole sequenze che egli segue con cura certosina, finisse per smarrire alquanto la visione d'insieme, sovrapponendo così passato e presente in modo a volte faticoso. Tante sono le sfumature di questa pellicola, dove i toni ocracei, tipici dell'architettura felsinea, si dividono la scena con scialbe atmosfere grigio perla. Le canzoni d'epoca, mescolate sapientemente alla toccante Elegia di Ciajkovskij, una sorta di testamento spirituale del dramma esistenziale dell'artista russo, testimoniano anche la scelta espressiva del regista: un ricordare maschere e volti della città natale, e un più vasto e rapsodico affresco di umanità che in quel microcosmo riflette il travaglio di un'epoca cruciale ed appassionante come il primo dopoguerra, con le sue speranze, miserie, innocenti tic e piccole e grandi conquiste materiali e spirituali. Film discutibile, di lettura non facile, anche se ricco di spunti di riflessione, morale come estetica, che giustificano il dibattito in opportuna sede.

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