Orig.: Danimarca/Svezia (2006) - Sogg.: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen - Scenegg.: Anders Thomas Jensen - Fotogr.(Panoramica/a colori): Morten Soborg - Mus.: Johan Soderqvist - Montagg.: Morten Hojbierg, Pernille Bech Christensen - Dur.: 112' - Produz.: Sisse Graum Jorgensen.
Interpreti e ruoli
Mads Mikkelsen (Jacob), Rolf Lassgard (Jorgen), Sidse Babett Knudsen (Helene), Stine Fischer Christensen (Anna), Christian Tafdrup (Christian), Frederik Gullits Ernst (Martin), Kristian Gullits Ernst (Morten), Ida Dwinger . (Annette)
Soggetto
Dalla degradata periferia di Bombay, dove ha deciso di dedicarsi ai bambini poveri dopo anni di gioventù molto scapestrata, il maturo Jacob si convince a tornare in Patria: l'orfanotrofio infatti sta per chiudere e l'offerta di Jorgen, un uomo d'affari che offre 4 milioni di dollari come donazione, non può essere rifiutata. Eccolo dunque di nuovo a Copenaghen dove, invitato da Jorgen al matrimonio della figlia Anna, ne rivede la mamma Helene. Alla cena Anna fa capire di volere tanto bene a Jorgen anche se non è il suo vero padre. Jacob lancia un'occhiata a Helene, e tutto diventa chiaro. I due avevano avuto una relazione giovanile ma poi lui se ne era andato in India senza sapere della gravidanza di lei. Ora Jacob deve per forza rimanere a Copenaghen. Il difficile rapporto con Jorgen (ci sono di mezzo tanti, troppi soldi) si complica quando viene allo scoperto la notizia che l'uomo é afflitto da male incurabile. Jorgen stringe i tempi e formalizza la cessione della somma a Jacob. Poi, dopo aver festeggiato il 52esimo compleanno, é colto da malore e muore. Ora Jacob é di nuovo in India e chiede ad un bambino se vuole seguirlo in Europa. Il piccolo dice di no. Jacob riparte. E stavolta per sempre.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storia che condensa molti 'umori' di stampo nordeuropeo, e come tale va letta, nell'ottica di una migliore conoscenza di certo modo di agire. Qui si parla di nuclei familiari, i cui componenti si vogliono molto bene e, anche per questo, certe volte arrivano a non capirsi, a comunicare in modo errato. Si parla di sentimenti trattenuti, di affetti esternati a fatica, di reazioni rabbiose che prevalgono su quelle pacate. In questa ottica bisogna guardare il disegno di Jorgen che fa tornare dall'India il vero padre per non lasciare la moglie sola dopo la sua morte. Come già si è verificato in altri esempi di cinema di quelle parti, anche qui c'è una rinuncia al dialogo a vantaggio di un montaggio spezzato e di inquadrature ravvicinate, che significano scavo psicologico quasi sfacciato. Poi magari si indulge in pianti abbondanti, e si scivola in qualche passaggio melodrammatico e un po' artificioso. Il ritratto resta tuttavia sofferto e ben condotto, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e senz'altro problematico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in situazioni mirate, per osservare con attenzione e approfondire gli spunti offerti dalla vicende (famiglia, ricchezza/povertà, Occidente/Oriente...). Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.