DUE PICCOLI ITALIANI

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Disabilità, Malattia
Genere
Drammatico
Regia
Paolo Sassanelli
Durata
94'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Islanda, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Keyfilms
Soggetto e Sceneggiatura
Francesco Apice, Chiara Balestrazzi, Paolo Sassanelli Francesco Apice, Luca Bei, Paolo Sassanelli in collaborazione con Chiara Balestrazzi
Musiche
Giorgio Giampà, Gyda Valtysdottir
Montaggio
Roberto Di Tanna

Orig.: Italia/Islanda (2018) - Sogg.: Francesco Apice, Luca Bei, Paolo Sassanelli in collaborazione con Chiara Balestrazzi - Scenegg.: Francesco Apice, Chiara Balestrazzi, Paolo Sassanelli - Fotogr.(Scope/a col.): Federico Annichiarico - Mus.: Giorgio Giampà, Gyda Valtysdottir - Montagg.: Roberto Di Tanna -Dur.: 94' - Produz.: Mood Film (Italia)in coproduzione con Duo Productions (Islanda) - BIFeST 2018 SELEZIONE UFFICIALE.

Interpreti e ruoli

Paolo Sassanelli (Felice), Francesco Colella (Salvatore), Rian Gerritsen (Anke), Marit Nissen (Eva), Kenneth Herdigein (Miki), Dagmar Lassander (Nathalie), Totò Onnis (Mezzagamba), Tiziana Schiavarelli (Graziella), Lia Cellamare (prostituta), Mike Reus (Lothar), Peter Michael Van Ijperen . (Oskar)

Soggetto

In seguito ad alcune impreviste circostanze, Salvatore e Felice, due amici bizzarri e imprevedibili, fuggono dal ricovero in cui sono curati e sorvegliati, e si ritrovano a viaggiare attraverso l'Europa, prima a Rotterdam e poi in Islanda...

Valutazione Pastorale

Nonostante da almeno un decennio si dedichi alla regia, soprattutto teatrale ma anche di spot pubblicitari e cortometraggi, Paolo Sassanelli (Bari, 1958) è certo più conosciuto come attore, e bisogna indicarlo dunque come esordiente in questo "Due piccoli italiani" che figura come la sua opera prima. Il racconto prende le mosse da una struttura per malati mentali, in Puglia. Qui Salvatore e Felice, hanno l'inaspettata occasione di uscire dal recinto della loro prigione e di arrivare all'aria aperta. Quello che segue è un viaggio imprevisto, pieno di sorprese e di inciampi, che li porta a confrontarsi con una realtà fatta di nebbie e chiaroscuri. Felice, che ha in testa di ritrovare la mamma e parla con buona padronanza la lingua inglese, è attratto dalla possibilità di sperimentare una nuova vita, avere un seconda possibilità e si comporta di conseguenza. Salvatore si sente una persona 'estranea' e vorrebbe fuggire il più lontano possibile. L'itinerario dei due amici è punteggiato da incontri con stravaganti personaggi, in una sorta di circo dove la normalità non ha cittadinanza. Il sottotesto di un copione che finisce in un lago disperso dell'Islanda è che la follia non ha cittadinanza, che siamo uomini e donne con qualcosa fuori posto e che il rischio di essere esclusi è più forte di quello di essere accettati. Bisogna dire che è indovinato, e funziona pur nelle sue divagazioni talvolta inafferrabili, il faticoso andare avanti dei due 'amici', paurosi e insieme spavaldi nel loro sfidare l'avventura e l'ignoto. I 40 anni dalla legge Basaglia rappresentano più un riferimento certo di cronaca e insieme un invito a far riflettere chi doveva 'pensare' alla buona sorte di chi ha necessità di superare solitudine e autonomia. Nella scrittura gli sceneggiatori hanno messo situazioni colte durante una lunga frequentazione di case per malati. Ma c'è uno sforzo, un vigore, una solida struttura che sorveglia il prodotto e ne fa un girotondo di sperimentazione e di festa mobile. Per questo frenetico muoversi tra dispersione, irrealtà e scienza, tra caricature e disegni, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare i programmazione ordinaria e in successive occasioni come possibilità di affrontare argomenti anche importanti (malattia, famiglia...) attraverso il richiamo alla commedia, all'umorismo, ad una comicità moderata e capace di riflettere.

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