ELF

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Famiglia, Film per ragazzi
Genere
Fiabesco
Regia
Jon Favreau
Durata
90'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Elf
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
John Debney
Montaggio
Dan Lebentel

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: David Berembaum - Fotogr.(Panoramica/a colori): Greg Germaner - Mus.: John Debney - Montagg.: Dan Lebentel - Dur.: 90' - Produz.: .

Interpreti e ruoli

Will Ferrell (Buddy), James Caan (Walter), Mary Steenburgen (Emily), Zooey Deschanel

Soggetto

Infilatosi nel sacco dei giocattoli, un neonato si ritrova all'improvviso in quel regno magico dove creature di vario tipo lavorano per preparare gli oggetti che Babbo Natale andrà a distribuire al momento opportuno. Adottato dalla comunità, Buddy cresce e si comporta come un elfo. Fino al momento in cui le sue misure fuori dal normale e le diverse attitudini lo portano a scoprire che il suo papà é un altro, e vive a New York. Buddy arriva nella grande Mela mentre é imminente l'arrivo del Natale. Incontra il padre Walter, dirigente in crisi di una casa editrice di libri per ragazzi. Walter ha moglie e un figlio adolescente e non vuole saperne di un figlio adulto e un po' svanito. Messo di fronte per motivi di lavoro a scelte che escludono l'affetto per il figlio piccolo, Walter capisce l'importanza di recuperare anche l'affetto per Buddy. Così nella notte di Natale tante persone per strada cantano insieme, invocando l'arrivo del magico vecchio dalla barba bianca. Il quale ora, con la fiducia rinnovata della gente, può ricominciare a fare il proprio giro nelle case.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un nuovo appuntamento con la magia del Natale, visto stavolta attraverso gli occhi (e il racconto) di alcuni personaggi altrettanto leggendari quali gli elfi, e mediato da un protagonista (Buddy) che é cresciuto come elfo ma in realtà è umano. Così, dopo una vivace girandola di incomprensioni, equivoci, delusioni e speranze, la favola arriva al suo giusto lieto fine per dirci che non ha importanza sapere se Babbo Natale esista o no: importante è volerci credere, ossia conservare dentro di noi (piccoli ma anche adulti) la capacità di lasciare spazio alla fantasia, di essere disponibili per sentimenti e valori di comprensione, di accoglienza, di solidarietà verso gli altri. Tutto qui, si potrebbe dire, perchè in una dimensione americana sempre terrena e concreta, non si va a fondo di altri aspetti né si dice di chi sia il Natale. Ma é un tutto qui da accogliere e da condividere, perchè in modo chiaro e diretto il racconto parla del riscatto di un diverso umiliato, di un bambino che diventa uomo, di casa e di famiglia come luoghi di equilibrio e di felicità. Spunti utili quindi per poter poi portare il discorso sul Natale, su altri più interiori livelli. Dal punto di vista pastorale, il film è quindi da valutare come accettabile, e semplice nello svolgimento. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto per bambini e adolescenti in occasioni di svago e di passatempo.

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