ELLE

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Male, Psicologia, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Paul Verhoeven
Durata
130'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Francia, Germania
Titolo Originale
Elle
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
David Birke dal romanzo "Oh..." di Philippe Djian
Musiche
Anne Dudley
Montaggio
Job ter Burg

Orig.: Francia/Germania (2017) - Sogg.: dal romanzo "Oh..." di Philippe Djian - Scenegg.: David Birke - Fotogr. (Panoramica/a colori): Stéphane Fontaine - Mus.: Anne Dudley - Montagg.: Job ter Burg - Dur.: 130' - Produz.: Said Ben Said, Michel Merkt - 63^ FESTIVAL DI CANNES 2016, SELEZIONE UFFICIALE IN CONCORSO - GOLDEN GLOBE 2017 MIGLIOR FILM STRANIERO, MIGLIORE ATTRICE - CANDIDATO AL PREMIO OSCAR 2017 COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA (Isabelle Huppert).

Interpreti e ruoli

Isabelle Huppert (Michèle), Laurent Lafitte (Patrick), Anne Consigny (Anna), Charles Berling (Richard), Virginie Efira (Rebecca), Christian Berkel (Robert), Judith Magre (Irène), Jonas Bloquet (Vincent), Alice Isaaz (Josie), Vimala Pons (Hèléne), Raphael Lenglet (Ralf), Arthur Mazet (Kevin), Lucas Prisor (Kurt), Hugo Conzelmann (Philip Kwan), Stéphane Bak . (Omar)

Soggetto

A Parigi, oggi. Michelle dirige una grande società di videogiochi E' di polso fermo e modi duri negli affari come nelle sue numerose relazioni sentimentali. Una sera, a casa, viene improvvisamente aggredita da uno sconosciuto in passamontagna e subisce violenza. Di fronte a questo increscioso episodio Michele reagisce in modo secco e imperturbabile. Continua la vita tra ufficio e rapporti amorosi, mentre il figlio è in procinto di sposarsi...

Valutazione Pastorale

Paul Verhoeven è regista navigato ed esperto, autore dagli anni '70 di titoli quali "Kitty Tippel", 1975; "Robocop", 1987; "Atto di forza", 1990; "Basic Instinct", 1992; "Showgirla", 1995. Titoli, come si vede, costruiti con furbizia per ottenere grande successo commerciale. Eppure Verhoven conosce bene il cinema e sa essere pungente e acuto, come in questo caso, quando prende di mira (è il caso di dirlo) Michelle, donna matura eppure ancora capace di proporsi con aspirazioni di successo, libera, disinibita e quasi indifferente agli avvenimenti. La protagonista vive una serie di episodi contrari che dovrebbero metterla in forte crisi, e invece ne rafforzano le difese e le reazioni. Con alcuni colleghi di lavoro, con il figlio e la moglie, con l'ex marito, con il vicino di casa: tutti le psssano accanto e di tutti lei cerca di farsi beffe, tra cinismo e indifferenza. Questa sorta di ribellione alle avversità è resa da Verhoven attraverso immagini via via più aspre e crude, che dettagliano i particolari e insieme non trascurano il riferimento alla celebrazione di una messa di Natale in televisione. Insomma la miscela di bene e male, di dannazione e di (lontana)redenzione è anche stavolta rispettato. Ma sarebbe ingiusto non sottolineare l'efficacia e il vigore descrittivo di molti passaggi, nell'ottica di far emergere Michelle come una donna sola e isolata, povera sotto il profilo sociale e soprattutto umano. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Evidenziati momenti di indubbio impatto delicato e fuori misura, il film è preferibilmente da proporre in situazioni mirate e con la giusta attenzione, per evitare equivoci e fraintendimenti.

Le altre valutazioni

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