ENRICO V *

Valutazione
Accettabile-riserve, Complesso
Tematica
Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Kenneth Branagh
Durata
135'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
HENRY V
Distribuzione
Life International
Soggetto e Sceneggiatura
Kenneth Branagh liberamente ispirato al lavoro teatrale di William Shakespeare
Musiche
Patrick Doyle Montagg.: Michael Bradsell
Montaggio
Michael Bradsell

Sogg.: liberamente ispirato al lavoro teatrale di William Shakespeare - Scenegg.: Kenneth Branagh - Fotogr.: (panoramica/a colori) Kenneth Mc Millan - Mus.: Patrick Doyle Montagg.: Michael Bradsell - Dur.: 135' - Produz.: Bruce Sharman

Interpreti e ruoli

Kenneth Branagh (Enrico V), Brian Blessed (Eater), Paul Scofield (Carlo VI), Ian Holm (Fluellen), Ronald Pickup, Emma Thompson, Richard Briers, Charles Kay, Alec Mc Cowen, Geoffrey Hutchines, Judi Dench, Derek Jacobi

Soggetto

salito sul trono d'Inghilterra nel 1413, dopo una giovinezza trascorsa nei bagordi insieme ad amici scapestrati, Enrico V, abbandonando le baldorie e i cattivi compagni, si dimostra subito un re saggio, deciso e moralmente rigoroso. Nel 1415, seguendo anche il consiglio della Chiesa, dichiara guerra al re Carlo VI di Francia, perchè vuole rivendicare i propri diritti ereditari su quel regno, diritti che i Francesi non riconoscono a motivo della legge salica. Dopo aver fatto giustiziare tre suoi amici traditori, che si erano fatti corrompere per ucciderlo, Enrico parte e sbarca in Francia con un esercito poco numeroso, rispetto a quello nemico, ma che egli sa guidare con abilità, infondendo grande coraggio ai soldati, che lo amano e lo ammirano. Dopo aver assediato con successo la cittadina di Harfleur, Enrico dà alle truppe ordini inusuali per quei tempi, vietando di infierire sugli sconfitti con saccheggi e brutalità, pena la morte. E infatti fa impiccare un vecchio amico, colpevole di aver rubato una pisside in una chiesa. Poi, nonostante che i suoi uomini siano ridotti di numero e stremati, accetta lo scontro con i Francesi altezzosi e tanto più numerosi, i quali lo hanno addirittura invitato a pagare il proprio riscatto prima del combattimento, che egli affronta in condizioni tanto svantaggiose. Enrico, affidandosi a Dio, sa invece incitare al valore i suoi uomini sia col proprio esempio che con parole semplici e appassionate, cosicché la sanguinosa battaglia di Azincourt, che si svolge sotto una violenta pioggia, finisce inaspettatamente con una strepitosa vittoria degli Inglesi, che hanno pochissime perdite, mentre vengono uccisi 10.000 Francesi. Gran parte del successo è dovuto all'abilità degli arceri inglesi, e alla presenza costante del re fra i combattenti, che lo vedono partecipare sempre coraggiosamente allo scontro, esponendosi ad ogni pericolo insieme ai suoi uomini. La battaglia termina con la resa dei Francesi. In seguito i due sovrani stipulano un trattato di pace, nel quale Carlo accetta tutte le richieste del vincitore, anche quella di essere nominato erede al trono di Francia, e gli concede in moglie la propria figlia Caterina, alla quale Enrico promette un amore fedele e sincero.

Valutazione Pastorale

il giovane Kenneth Branagh, regista e protagonista ha affrontato con impegno il dramma di Shakespeare componendo un'opera dignitosa e apprezzabile. Egli ha cercato di evidenziare i lati più moderni della complessa personalità del monarca, che viene presentato più come un essere umano che come condottiero. Ciò è chiaro soprattutto nelle scene precedenti e seguenti la battaglia di Azincourt, sia quando il sovrano si chiede con angoscia se ha il diritto di sacrificare in combattimento tante vite, sia quando, più tardi, è addolorato per la ingiusta strage compiuta sui ragazzi, messi a guardia dei carriaggi. Ma Enrico ha invece dimostrato fermezza, quando ha fatto giustiziare gli amici traditori, che volevano ucciderlo, e il ladro sacrilego. La vicenda evidenzia poi situazioni complesse, come i rapporti fra lo stato inglese e la Chiesa (che spinge Enrico alla guerra), e quelle fra i due popoli nemici. È da notare inoltre che la battaglia viene mostrata con realismo: i combattenti lottano in mezzo alla pioggia e al fango, il re stesso ha il volto imbrattato di sangue, di fango e di sudore; in mezzo ai suoi soldati è un uomo fra gli altri, ma un uomo che sopporta una pesante responsabilità ed è in crisi di coscienza per la crudeltà della guerra. Validi e di rilievo l'interpretazione, la scenografia, i costumi e la musica.

Le altre valutazioni

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