ERIK IL VIKINGO

Valutazione
Inconsistente, risibile
Tematica
Avventura, Guerra
Genere
Fantastico
Regia
Terry Jones
Durata
91'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ERIK THE VIKING
Distribuzione
Medusa Distribuzione
Musiche
Neil Jones
Montaggio
George Akers

Orig.: Stati Uniti (1990) - Sogg. e scenegg.: Terry Jones - Fotogr. (Panoramica/a colori): Jan Wilson - Mus.: Neil Jones - Montagg.: George Akers - Dur.: 91' - Produz.: John Goldstone, Prominent Features.

Interpreti e ruoli

Tim Robinson (Erik), Gary Gady (Keitel Blacksmith), Terry Jones (King Arnulf), Eartha Kitt (Freya), Mickey Rooney, John Cleese, Tsutomu Sekine, Anthony Sher, Imogen Stubbs

Soggetto

In un'Era perduta nei tempi, quella detta di Regnorock, il mondo è condannato a vivere nel buio. Gli Dei sono assenti e, ridotti nelle fattezze di bambini svogliati e petulanti, abitano il Valhalla che accoglie anche gli eroi morti in battaglia. Eternamente senza sole, i Vikinghi, con a capo il giovane e ardimentoso Erik, sono costretti a reiterate battaglie contro altre comunità, per procacciarsi di che sopravvivere. Ma Erik, il giorno in cui uccide, anziché stuprarla come d'uso, una bionda innocente, è colto da resipiscenze varie. Egli parte con un manipolo di fidi per una disperata impresa, suggeritagli dalla maga Freya. Deve da prima lottare contro l'orrido Mostro degli Oceani, poi cercare e trovare il grande Corno Risonante, battersi contro il terribile Halfaan il Nero, infine superare le lusinghe degli abitanti di un'isola felice (quelli di Hy Brasil, che poi sprofonda in mare con tutti gli abitanti), ove la gente vive in pace sotto la guida di un Re mattacchione, la cui figlia lo aiuterà per l'ultima tappa del grande viaggio: quella dello sbarco nella terra di Argard, l'Olimpo degli Dei che vivono là dove abitano i guerrieri e gli Dei medesimi. Nella impresa che lo porta ai confini del mondo, la lotta di Erik sarà più che ardua, ma alla fine neppure il Nero riuscirà a sconfiggerne le audacie, sempre ritmate dal timbro del Corno Risonante. Con il ritorno a casa dei Vikinghi superstiti, il sole tornerà a risplendere su tutte le speranze degli uomini, che il buio dell'Età di Regnorock aveva compresse, ma non spente.

Valutazione Pastorale

Film di genere senz'altro fantastico, dove la vera fantasia e lo smalto di una fertile inventiva sono assenti. È infatti solo un contenitore di insulsaggini e banalità, collocato nel clima delle saghe scandinave e relativi miti, che purtroppo vorrebbe sottolineare ardimenti ed avventure con spunti spiritosi (vedasi ad esempio tutta la faccenda dell'isola e dei suoi abitanti incoronati di rose, che una maledizione farà sprofondare negli abissi marini o la presunta trovata degli dei ridotti negli esigui panni di ragazzini capricciosi). L'impresa di Erik (tra parentesi, affidata ad un attore con un faccione tanto pacioso, quanto irsuti e belluini sono i suoi compagni) va avanti in maniera sconnessa e di rozza fattura, tra grida di guerra e grandi fendenti, finché ritornano a risplendere il sole e la pace, con immensa gioia delle donne sempre querule, la sconfitta di Keitel (il fabbricante di armi) e la instaurazione dell'Età della pace. Il tutto pecca di infantilismo (a cominciare dagli dei indigeni) e di molte cose sciocche e sciatte. Validi alcuni effetti speciali, di cui beneficiano gli intrepidi a bordo di una delle navicelle vikinghe, sbalestrate fra tempeste, mostri e abissi marini.

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