ESCORIANDOLI

Valutazione
Discutibile, velleitario
Tematica
Politica-Società
Genere
Surreale
Regia
Antonio Rezza
Durata
90'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
I.I.F.
Musiche
Francesco Magnelli, Gianni Maroccolo
Montaggio
Jacopo Quadri

Orig.: Italia (1996) - Sogg. e scenegg.: Antonio Rezza, Flavia Mastrella - Fotogr. (Panoramica/a colori): Roberto Meddi - Mus.: Francesco Magnelli, Gianni Maroccolo - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 90' - Produz.: Digital Film - Distribuz.: I.I.F. (1997).

Interpreti e ruoli

Antonio Rezza (Giuliano), Valentina Cervi ( Rolando), Isabella Ferrari ( Dottoressa Coatta), Valeria Golino ( Giacane), Claudia Gerini ( Elio), Carla Cassola (Sabrina), Federico Carra (Tarcisia), Fiore Leveque (Ida), Bianca Pucciarelli (Lauretta), Domenico Vitucci.

Soggetto

Giuliano, al capezzale del fratello morto, si invaghisce della vedova e si unisce a lei. Rolando, uno dei becchini, si innamora di Ida, sposata con il pigro Fiore. Quando lei decide di lasciare il marito, Rolando a poco a poco assume le fattezze dello stesso Fiore. Nel frattempo il Proprietario, irritato dal comportamento della figlia Sabrina, decide di rinchiuderla nella Comunità Contro gestita dalla dottoressa Coatta che usa le torture come cura. Ma tutto è inutile, Sabrina viene uccisa, il cadavere messo in un sacco e depositato sulla linea di partenza della corsa dei sacchi nel tentativo di far vincere qualcosa alla salma. Alla corsa assiste il poeta Giacane che, in seguito ad un gesto fortuito su un autobus, cade in uno stato di paranoia che lo conduce alla morte. L'amica Lauretta cerca di vendicarsi sul colpevole, che viene soccorso da tutti, tranne che dal presenzialista Elio, il quale scopre che i suoi piedi sono anarchici, li taglia e così procede con il resto del corpo, finchè resta solo la testa, che viene scambiata per un pallone e usata per segnare il goal decisivo.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una carrellata su cinque personaggi dell'assurdo che si muovono tra satira sociale e follia. Il tutto è affidato ad un comico di estrazione televisiva che, digeribile nella corta misura dello sketch, diventa monocorde all'esame di una storia lunga e articolata. Troppo ambiziose le premesse, troppo spezzettato lo svolgimento: i temi ci sono (vengono presi di mira il conformismo, la crisi della sinistra, i commercianti, le cure mediche, l'arrivismo) ma c'è anche una persistente incapacità di approfondirli. Tuttavia,dal punto di vista pastorale, merita qualche attenzione il taglio grottesco del film, il suo muoversi in chiave surreale tra la vita vera e quella immaginata, tra gioie e dolori, pur con un sottile velleitarismo di fondo. UTILIZZAZIONE: il film ha un linguaggio aspro e insolito, che può lasciare interdetti. Al di là della programmazione ordinaria, l'utilizzazione è più opportuna in contesti mirati di rassegne o cineforum, per riflettere su un modo insolito, assurdo, esasperato di guardare la realtà che ci circonda.

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