EVELINA E I SUOI FIGLI

Valutazione
Discutibile, realistico
Tematica
Famiglia - genitori figli
Genere
Commedia
Regia
Livia Giampalmo
Durata
80'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
EVELINA E I SUOI FIGLI
Distribuzione
Penta Distribuzione
Musiche
Paolo Belli, Enrico Prandi
Montaggio
Claudio Di Mauro

Sogg. e scenegg.: Livia Giampalmo - Fotogr. (panoramica/a colori): Maurizio Dell'Orco - Mus.: Paolo Belli, Enrico Prandi - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 80' - Produz.: Penta Film, Aura Film.

Interpreti e ruoli

Stefania Sandrelli (Evelina), Maurizio Donadoni (Marcello), Pamela Villoresi (Nanà), Cochi Ponzoni (collega di Evelina), Flavio Bonacci (Vittorio), Roberto De Francesco (Giulio), Massimo Bellinzoni (Carlo), Oreste Rizzini, Vittorio Stagni, Renato Turi.

Soggetto

Simpatica quarantenne, separata dal marito Vittorio, Evelina lavora scrivendo fiabe per un piccolo editore. Ha due figli Giulio e Carlo a cui è legatissima, anche perché il padre loro, ricco avvocato, è assai impegnato e se ne occupa poco. Lei è possessiva e coccolona, pensa a tutto e i ragazzi l'amano molto, anche se non rendono come dovrebbero. Evelina comincia ad accorgersi di qualche piccolo prelievo nel borsellino, di troppi amici sconosciuti in giro per casa e di qualche "fumata" di nascosto: però è in sostanza tollerante, abbastanza allegra e un po' pasticciona. Quando un biologo (Marcello) che abita vicino a lei sull'Esquilino, le fa una corte discreta e lusinghiera, la donna ne è lieta e presto si abbandona alla tenerezza che ricambia, ma i suoi figli insorgono e reagiscono con insospettate freddezze e durezze. Una notte, tornando con altri in macchina, uno del loro gruppetto muore tragicamente in un incidente stradale. Ed Evelina non può scegliere che di restare vicina ai suoi ragazzi ed al loro primo grande dolore, anche se alla famigliola non mancheranno l'amicizia e l'affetto dei paziente Marcello.

Valutazione Pastorale

Si sono viste centinaia di storie di famiglie più o meno sconquassate: Livia Giampalmo, regista di una nuova estrazione, ce ne disegna una, con qualche attenzione e un certo garbo. Le faccende e le tribolazioni di Evelina e relativa prole scorrono via nel quotidiano e nella piattezza fra una madre possessiva (e autocommiseratrice), un marito ricco, taccagno e praticamente assente e due diciottenni, un po' sfaticati, dilettosi di rock e pronti, al caso, a una fumatina in camera e fuori. Gli altri sono figurine di contorno. Al centro l'Evelina di una Stefania Sandrelli tratteggiata con compiaciuta simpatia, arruffona e allegrona (ma in fondo malinconica), gelosa dei ragazzi e possessiva quanto altre mai. Purtroppo è una "super-mamma" che ingozza i figli di pastasciutta e bistecche e recalcitra solo a pensarli grandi. Da ciò non pochi bamboleggiamenti, molto vittimismo e molto tenerume, con in più dialoghi alluvionali in genere, di impronta letteraria. Né basta il luttuoso evento conclusivo; per fortuna i ragazzi sono salvi e poi ci sono a consolarli la mamma e il suo amico, il quale più discreto e meno ingombrante di così non sarebbe possibile immaginare a connotare la piccola storia con i segni del dramma.

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