FAME CHIMICA

Valutazione
Discutibile, Realistico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Droga, Famiglia - genitori figli, Giovani
Genere
Drammatico
Regia
Paolo Vari e Antonio Bocola
Durata
97'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Paolo Vari, Antonio Bocola, Gianfilippo Pedote, Francesco Scarpelli, Cristina Proserpio Paolo Vari, Antonio Bocola, Francesco Scarpelli, Filippo Casaccia, Sabina Uberti Bona, Simona Giacomelli
Musiche
a cura di Luca Persico 'Zulù'
Montaggio
Maurizio Grillo

Orig.: Italia (2003) - Sogg.: Paolo Vari, Antonio Bocola, Francesco Scarpelli, Filippo Casaccia, Sabina Uberti Bona, Simona Giacomelli - Scenegg.: Paolo Vari, Antonio Bocola, Gianfilippo Pedote, Francesco Scarpelli, Cristina Proserpio - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mladen Matula - Mus.: a cura di Luca Persico 'Zulù' - Montagg.: Maurizio Grillo - Dur.: 97' - Produz.: Coop. Gagarin con Associazione Fame Chimica, Ubu film, CISA Service.

Interpreti e ruoli

Marco Foschi (Claudio), Matteo Gianoli (Manuel), Valeria Solarino (Maja), Teco Celio (padre di Claudio), Mauro Serio (commissario Di Natale), Mimmo Allanprese (Cuccu), Luca Persico (Zulù), Joel Bossi (Damon), Alessandro Mureddu (Alarico), Umberto Terruso (poliziotto), Angelo Tramontana (Tony), Andrea 'Kenny' Canesi (Renato), Francesco Guida (Fridas), Persefone Zubtic . (Margareth)

Soggetto

Periferia sud-ovest di Milano, quartiere della Barona. Nell'immaginaria piazza Yuri Gagarin dove si sono conosciuti da bambini e sono cresciuti insieme, Claudio e Manuel hanno oggi due vite diverse: il primo lavora nella cooperativa dello zio, il secondo fa il 'pusher' a livello di zona. Intorno a loro un gruppo di coetanei passa lunghe ore sulla piazza ad osservare, alimentare, gestire i numerosi microconflitti sociali portati dalla presenza di immigrati marocchini e albanesi, dai loro traffici e dalle proteste dei residenti. Un giorno arriva Maja, che ha bisogno di 'tirare su' un po' di soldi per tornare a Londra e restare a vivere lì. A Claudio Maja piace subito ma non riesce a stare con lei. In magazzino lo zio gestisce in modo troppo brusco e padronale la cooperativa, suscitando il malcontento dei lavoratori. Il padre pensionato di Claudio cerca di convincerlo a non lasciare tuttavia quel posto per non diventare un nullafacente e sbandato. Inoltre, a livello politico c'é l'iniziativa ormai avviata di costruire nella piazza una cancellata per dividere la zona degli immigrati da quella degli abitanti. Anche Manuel conosce Maja e ne rimane colpito. Tra i due amici nasce qualche frizione, fin quando un giorno Manuel interviene a salvare Claudio dall'agguato di un'altra squadraccia locale. Ora Maja ha individuato un possibile cliente, utile per intascare quei soldi di cui ha bisogno per il viaggio. Ma a questo punto qualcosa va storto. Arriva la polizia, Manuel viene arrestato, e mentre Claudio e Maja tornano indietro in piazza scoppia una bomba vicino a loro. Condannato, Manuel entra in carcere. Claudio rompe con lo zio e si licenzia. In piazza comincia la costruzione della cancellata divisoria.

Valutazione Pastorale

Derivato da un mediometraggio dello stesso titolo realizzato nel 1997 con i ragazzi del quartiere del quartiere Giambellino a Milano, questo prodotto 'lungo' è un esempio sicuramente valido e concreto di cinema della realtà innestato su un canovaccio di fiction. Il microcosmo disegnato dagli autori tra piazza Gagarin e dintorni costruisce uno scenario dove l'ampio ventaglio delle tematiche giovanili dell'Italia di oggi riesce a trovare sintesi descrittiva e insieme dilatazione di riflessione. Riesce bene, nel copione, l'andamento quasi da diario minimo che scandisce le vite dei protagonisti e del coro di contorno: la cronaca asettica e distaccata di una ribellione ormai senza nome e senza obiettivi. Contro chi e contro cosa si muovono i giovani di questa generazione? L'assenza di orizzonti fa calare un sapore amaro sulle vite non perdute ma sbandate di ragazzi e ragazze che non sanno in che direzione andare. Pur alternando assenza di reazioni a momenti più introversi, lo sguardo degli autori resta lucido, non pietistico né gratificante. Un ritratto dunque con molti aspetti interessanti per un film che, dal punto di visa pastorale, è da valutare come discutibile, in prevalenza realistico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto, più utilmente, in occasioni mirate per avviare riflessioni sul rapporto cinema/giovani. Qualche attenzione per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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