FANTOZZI IN PARADISO

Valutazione
Inaccettabile, Triviale
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Neri Parenti
Durata
108'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
FANTOZZI IN PARADISO
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Leo Benvenuti, Piero de Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, Paolo Villaggio, Neri Parenti
Musiche
Bruno Zambrini
Montaggio
Sergio Montanari

Sogg. e Scenegg.: Leo Benvenuti, Piero de Bernardi, Alessandro Bencivenni, Domenico Saverni, Paolo Villaggio, Neri Parenti - Fotogr.: (panoramica/a colori) Alessandro D'Eva - Mus.: Bruno Zambrini - Montagg.: Sergio Montanari - Dur.: 108' - Produz.: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Maura International Film

Interpreti e ruoli

Paolo Villaggio (Ugo Fantozzi), Milena Vukotic (Pina Fantozzi), Plinio Fernando (Mariangela Fantozzi), Gigi Reder (ragioniere Filini), Anna Mazzamauro (signorina Silvani), Stefano Antonucci, Giuseppe Terranova, Emanuele Magnoni, Vito Passeri, Paolo Paoloni

Soggetto

il ragioniere Ugo Fantozzi è andato in pensione; i suoi ex colleghi, che hanno fatto altrettanto, muoiono l'uno dopo l'altro, ed egli assiste alle loro esequie, in cui il ragioniere Filini è sempre incaricato di pronunciare un discorso di circostanza. Un giorno Filini ispirandosi ad un film, per arrotondare la modesta pensione, incita l'amico Fantozzi a tentare insieme a lui una rapina nella banca della Megaditta, in cui hanno entrambi lavorato. L'esitante e spaventato Fantozzi si lascia convincere e il colpo riesce, anche perchè lo stesso zelante direttore della banca li aiuta a raggiungere lo scopo. Ma, usciti dalla Megaditta col denaro, i due improvvisati rapinatori vengono caricati su di una lussuosa limousine, dove trovano il Megadirettore galattico, che si appropria del loro bottino per "scapricciarsi"; poi, assicurandoli che fa loro un grosso favore, li fa buttar fuori dall'automobile. Quando Ugo torna a casa, trova che la moglie Pina sta preparando una piccola festa per celebrare i 40 anni del loro matrimonio, e in seguito lo avverte che la loro mostruosa figlia Mariangela con lo scimmiesco marito Bongo e la bruttissima bambina Uga, hanno deciso di trasferirsi nel loro appartamento, per vivere tutti insieme. La convivenza si rivela insopportabile, finchè Ugo e Pina vengono addirittura cacciati di casa dalla figlia. Cercato invano un modesto appartamento, i coniugi Fantozzi vanno a vivere in un garage. Durante un ulteriore funerale di un collega, Fantozzi resta coinvolto con un prete in un grave incidente, e apprende dai medici, che hanno esaminato le sue radiografie, di avere soltanto una settimana di vita. Nonostante egli nasconda tale notizia alla moglie, Pina la scopre ugualmente, e, per rendere felici gli ultimi giorni di lui, sacrificando il suo poco denaro e i modesti gioielli, riesce a convincere la matura signorina Silvani (che ha perduto soldi alle corse dei cavalli) ad accettare di trascorrere con Ugo un week-end d'amore a Cortina d'Ampezzo. La signorina Silvani cerca in ogni modo di evitare il rapporto con Fantozzi, ma, avendo firmato un impegno, è costretta infine a tener fede al patto. Ugo, dopo aver catastroficamente tentato di superare prove sportive, beve infine una "bomba" eccitante e così ha luogo la notte d'amore che si rivela travolgente. Esaltato dalla felicità, Fantozzi manda allora alla moglie una lettera piena di disprezzo, ma poi scopre per caso il contratto fra le due donne e, compresa la "generosità" di Pina, tenta di rimediare fingendo di averle scritto tenere parole di amore. Mentre poi cerca di espiare i suoi peccati con penitenze, Pina lo informa che c'è stato uno scambio di radiografie: è il prete ad essere malato (e infatti muore subito), mentre egli è sanissimo. Però Fantozzi cade nel fare salti di gioia e muore. Poichè l'aereo dei defunti, diretto in Paradiso viene dirottato, Fantozzi è così portato davanti a Buddha, che lo condanna a reincarnarsi.

Valutazione Pastorale

questo film di Neri Parenti, che si burla con stile pesantemente goliardico delle frustrazioni degli italiani, impersonati dal frustratissimo Fantozzi, è notevolmente triviale nei suoi contenuti e ripete sempre le solite situazioni, condite dalle usuali smorfie di Villaggio e da volgarità marcate. Per di più l'insistenza con la quale si manca di rispetto a temi sacri, come la morte, e la volgarità della scena, in cui la signorina Silvani si getta su Fantozzi per convincerlo a ripetere il loro travolgente amplesso, aggravano notevolmente la grossolanità del lavoro. In conclusione, si assiste in questo film al degrado della commedia divenuta pessima farsa.

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