FESTIVAL

Valutazione
Discutibile, realistico
Tematica
Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Pupi Avati
Durata
93'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Pupi Avati, Nino Marino, Antonio Avati, Giorgio Gosetti, Doriano Fasoli Pupi Avati
Musiche
Pino Donaggio
Montaggio
Amedeo Salfa

Sogg.: Pupi Avati - Scenegg.: Pupi Avati, Nino Marino, Antonio Avati, Giorgio Gosetti, Doriano Fasoli - Fotogr. (Panoramica/a colori) : Chicca Ungaro - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 93' - Produz.: Duea Film, Filmauro.

Interpreti e ruoli

Massimo Boldi (Franco Melis), Gianni Cavina (Renzo Polpo), Isabelle Pasco (Alexandra), Margaret Mazzantini, Massimo Bonetti, Lorenzo Flaherty ., Andrea Scorzoni, Irene Grazioli, Elide Melli, Alberto di Stasio, Paola Quattrini, Cinzia Monreale.

Soggetto

Franco Melis, un attore comico affermatissimo per le sue prestazioni a basso profilo culturale, superati i quaranta anni ha quasi improvvisamente perso interesse presso quello stesso pubblico che precedentemente lo osannava. Ha trascorso gli anni del successo voracemente, sperperando i lauti guadagni in ogni genere di bagordi nella maniera più sfrenata e scervellata, come se la sua fortuna non dovesse mai aver fine, sempre più staccato dalla famiglia e dagli amici più cari, spesso irreperibile o irraggiungibile. Ora, nella più completa solitudine e senza denaro, è depresso: gli rimane solo fedele il suo manager, Renzo Polpo, che l'aiuta e cerca di fargli coraggio. Improvvisamente gli viene offerta una parte di rilievo in un film senza pretese, diretto da un regista esordiente: deve interpretare un ruolo drammatico lontano dalle interpretazioni comiche che gli hanno dato notorietà. Incoraggiato dal fedele agente, Franco, pur riluttante, finisce per accettare. Contro ogni previsione, il film viene selezionato per la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Franco si rianima: accompagnato dal suo agente e dalla bionda Alexandra in funzione di "accessorio", giunge all'Excelsior, il prestigioso hôtel adiacente alla Mostra, inebriato di presunzione e d'illusioni, senza neppur accorgersi che l'assedio dei fotografi, l'interesse effimero, i sorrisi e le ipocrisie di quell'ambiente scintillante e fatuo in realtà lo ignorano: lo nota il suo agente che, impietosito, evita di disilluderlo. Franco, sempre più euforico, comincia a credere che conseguirà quanto meno il premio per la miglior interpretazione tanto più che ha un'amico nella giuria: sperpera, così, denaro in cene, telefonate, regali. La sera della premiazione ha un'ultima delusione: il premio per la migliore interpretazione viene assegnato ad un altro attore. Unica consolazione: ritrova il proprio nucleo familiare.

Valutazione Pastorale

Il racconto appare prolisso, nonostante la non eccessiva durata complessiva del film; le situazioni all'insegna del "già visto" e la tematica del "perdente" deluso e completamente spiazzato sono prive di mordente e di suspense. Non mancano intuizioni felici e ritratti realistici di persone e di ambienti, ma nell'insieme non è un prodotto esaltante. Scene, situazioni ed alcune battute del dialogo motivano la valutazione.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV