FRATELLANZA – Brotherhood

Valutazione
Complesso, velleitario
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Movimenti e sette, Omosessualità, Razzismo
Genere
Drammatico
Regia
Nicolò Donato
Durata
90'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Danimarca
Titolo Originale
Broderskap
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Simon Brenting, Jesper Mechlenburg
Montaggio
Bodil Kjaerhauge

Orig.: Danimarca (2009) - Sogg. e scenegg.: Rasmus Birch, Nicolò Donato - Fotogr.(Scope/a colori): Laust Trier March - Mus.: Simon Brenting, Jesper Mechlenburg - Montagg.: Bodil Kjaerhauge - Dur.: 90' - Produz.: Per Holst, Thure Lindhardt, David Dencik, Nicolas Bro - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Thure Lindhardt . (Lars), David Dencik (Jimmy), Nicolas Bro (Michael), Claus Flygare (Ebbe), Morten Holst (Patrick), Signe Egholm Olsen (Karina), Anders Heinrichsen (Lasse), Hanne Hedelund (madre di Lars), Lars Simonsen . (padre di Lars)

Soggetto

In Danimarca il giovane Lars lascia l'esercito e si unisce ad un gruppo di coetanei di matrice neonazista impegnati a combattere extracomunitari e omosessuali. Per il primo periodo gli viene affiancato Jimmy, e i due vivono insieme. Dopo un po' la vicinanza quotidiana sfocia in una reciproca attrazione. La relazione tra Lars e Jimmy va avanti di nascosto, fino a quando il fratello di Jimmy capisce la situazione e anche il gruppo ne viene informato. La rabbia degli altri esplode violenta. Ai due non resta che partire e andare lontano.

Valutazione Pastorale

Dice il regista Nicolò Donato, danese di origini italiane: "Non volevo fare un'indagine o un'inchiesta su quel mondo politico, ma raccontare invece una grande storia d'amore tra due esseri umani, e in fondo non importa se é tra due omosessuali o in un contesto neonazista". E' difficile tuttavia negare che il contrasto provocato tra l'ambiente di estrema destra e l'amore omosessuale sia piuttosto 'scoperto' e punto di partenza di una drammaturgia alquanto semplificata. La reiterata sottolineatura che l'amore é sempre l'amore senza distinzioni diventa così abbastanza schematica, addirittura elementare quando a questa si affiancano le altre relative ai genitori di Lars (una mamma possessiva, un padre rassegnato), agli 'amici' di lui, alla violenza che comunque non risolve alcunché. L'impressione è che l'importanza dei temi sia sfuggita di mano al regista esordiente e che abbia prevalso un'intenzione un po' declamatoria. Questi elementi uniti allo spazio del tutto superfluo concesso ai rapporti tra i due ragazzi inducono a valutare il film, dal punto di vista pastorale, come complesso e velleitario.

Utilizzazione

Proprio in quanto non del tutto riuscito, il film, vincitore del Marc'Aurelio d'Oro al festival di Roma 2009, mal si presta alla programmazione ordinaria, a vantaggio di un utilizzo più mirato e specifico. Molta attenzione é da tenere (c'è il divieto ai 14 anni) per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di altri supporti.

Le altre valutazioni

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