FRATELLI D’ITALIA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Giovani, Rapporto tra culture
Genere
Documentario
Regia
Claudio Giovannesi
Durata
90'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cinecittà Luce
Musiche
Claudio Giovannesi
Montaggio
Giuseppe Trepiccione

Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Claudio Giovannesi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andrea Spalletti Panzieri (ep.: Alin), Ferran Paredes Rubio (ep.: Masha, Nader) - Mus.: Claudio Giovannesi - Montagg.: Giuseppe Trepiccione - Dur.: 90' - Produz.: Giorgio Valente.

Soggetto

In classe il rumeno Alin, in Italia da quattro anni, fa fatica a convivere con i coetanei e con i professori. Si fa allontanare ma poi torna nel gruppo. A fine anno viene promosso. Masha, 18enne bielorussa adottata da una famiglia italiana, vorrebbe partire per rivedere il fratello rimasto in Bielorussia. Dopo lunghe ricerche, parte per New York. L'egiziano Nader fa fatica ad adattarsi allo stile di vita musulmano della famiglia. Usa spesso frasi arabe, subisce una lettera di richiamo da parte della scuola, litiga con la ragazza. A fine anno, viene bocciato.

Valutazione Pastorale

La location autentica é l'Istituto Statale Tecnico "Toscanelli" di Ostia. "E' un documentario anomalo che si avvicina alla finzione - dice Giovannesi. Una volta scelte le vicende più interessanti, ho chiesto ai soggetti di non esibirsi e dimenticare la presenza della camera. Il risultato è uno straordinario spaccato di società multietnica (...)". Si parla infatti di seconda e terza generazione di immigrati: Nader é nato a Roma e in realtà non ha mai conosciuto quella vita musulmana che la famiglia pretende da lui. Fatto sempre il doveroso distinguo tra vero e verosimile (il montaggio finale seleziona e aggiusta), ne viene fuori una sorta di diario dalle molte valenze antropologiche: si tratta di riuscire a far crescere tutti questi ragazzi come cittadini di pari dignità in una società e in un mondo che hanno abbattuto molti muri geografici e politici ma ora creano ostacoli comunicativi non indifferenti. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate (scuola e giovani), per avviare riflessioni sui molti temi attuali che propone.

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