GALLO CEDRONE

Valutazione
Inconsistente, Grossolanità
Tematica
Disabilità, Famiglia, Politica-Società
Genere
Farsesco
Regia
Carlo Verdone
Durata
98'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Gallo cedrone
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Carlo Verdone, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Pasquale Plastino Carlo Verdone
Musiche
Fabio Liberatori
Montaggio
Antonio Siciliano

Sogg.: Carlo Verdone - Scenegg.: Carlo Verdone, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Pasquale Plastino - Fotogr. (Panoramica/a colori): Danilo Desideri - Mus.: Fabio Liberatori - Montagg.: Antonio Siciliano - Dur.: 98' - Produz.: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica (1998).

Interpreti e ruoli

Carlo Verdone (Armando Feroci), Regina Orioli (Martina), Paolo Triestino (Franco Feroci), Ines Nobili (Marcella Feroci), Enrica Rosso (Egle), Giorgia Brugnoli (Morena Feroci), Roberto Mincuzzi (Quinto), Alessia Bruno, Gloria Sirabella, Ernesto Fioretti, Costantino Valente., Marcello Magnelli, Mimma Petrelli, Tony Brennero.

Soggetto

Armando Feroci, un italiano partito volontario con la Croce Rossa in un paese arabo, viene fatto prigioniero e condannato a morte da un gruppo di ribelli islamici per motivi ancora sconosciuti. La notizia arriva in Italia e giornali e televisioni cominciano ad indagare per conoscere di più sulla sua vita. Attraverso le testimonianze della ex moglie, degli amici e di altri che l'hanno conosciuto vengono ricostruiti gli eventi capitati a Feroci in un arco di 17 anni. Armando rimorchia, in macchina, le donne per strada con coloriti complimenti; si è sposato e poi separato con una donna conosciuta nel periodo in cui faceva l'agente immobiliare; ha una figlia che, bambina, coinvolge in una riunione di ammiratori di Elvis Presley. Ma soprattutto un giorno, tornato a far visita al fratello dentista, ne ha conosciuto la giovane moglie Martina, una non vedente, per la quale prova attrazione e decide di portare via. Insieme cominciano un viaggio in macchina, che dall'Etna li porta fino in Veneto, dove Armando fa partecipare Martina ad una gara di streaptease per casalinghe. Ma i soldi finiscono, e Armando vuole esaudire l'ultimo desiderio di Martina, guidare la macchina. Viene però investito, è ricoverato in coma in ospedale, e qui è seguito da Egle, fervente religiosa, che lo aiuta a guarire. Ripresosi, accetta di seguire la Croce Rossa e parte. Si torna all'inizio, quando il console italiano nel paese arabo informa che Feroci è stato liberato: aveva avvicinato una donna nel deserto, invitandola a salire sulla macchina. Tempo dopo Feroci tiene un comizio: si candida per le imminenti elezioni a sindaco di Roma.

Valutazione Pastorale

E' difficile intravedere qualcosa di nuovo in questo ulteriore personaggio che Verdone cuce su se stesso e che vorrebbe allinearsi agli altri creati nei numerosi film precedenti. La figura del vitellone, dell'adulto rimasto bambino, dell'uomo che ha ancora voglia di scherzare mostra ormai la corda di limiti caratteriali ed esistenziali. Se è vero che Verdone non cresce, non cresce nemmeno il suo cinema e i protagonisti che inventa non si sollevano dal tono della macchietta, del già visto, della ripetizione. Questa carenza creativa si riflette nelle situazioni di contorno, che non di rado risultano poco vivaci, non sempre felici, talvolta decisamente grossolane: la scelta della ragazza cieca, la figura della zia suora, la sequenza dello streap-tease, una certa superficialità di altre figure quali quella di Egle. Insomma, dal punto di vista pastorale, si scade nel farsesco e non ci si solleva al di sopra di una costante inconsistenza, punteggiata, come detto, da non poche grossolanità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo presenti i limiti sopra descritti. Il confronto con altri titoli più felici di Verdone potrebbe servire a metterne maggiormente in evidenza la modestia.

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