GIULIA NON ESCE LA SERA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Carcere, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Giuseppe Piccioni
Durata
105'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Italia
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Baustelle
Montaggio
Esmeralda Calabria

Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Giuseppe Piccioni, Federica Pontremoli - Fotogr.(Scope/a colori): Luca Bigazzi - Mus.: Baustelle - Montagg.: Esmeralda Calabria - Dur.: 105' - Produz.: Lionello Cerri.

Interpreti e ruoli

Valerio Mastandrea (Guido Montani), Valeria Golino (Giulia Di Nardo), Sonia Bergamasco. (Benedetta Montani), Domiziana Cardinali (Costanza Montani), Jacopo Domenicucci (Filippo), Antonia Liskova (Eva), Jacopo Bicocchi (Enrico), Sara Tosti (Sofia), Chiara Nicola (Viola), Fabio Camilli (Eugenio), Sasa Vulicevic (padre Rosario), Paolo Sassanelli (Bruno), Piera Degli Esposti (Attilia)

Soggetto

Scrittore di successo, Guido conosce, nella piscina dove accompagna la figlia adolescente, Giulia, donna molto enigmatica. Mentre è alle prese con gli impegni relativi all'ingresso del suo romanzo nella cinquina di un importante premio letterario, Guido rivede più volte Giulia. E infine apprende che la ragazza ha un permesso giornaliero per fare l'istruttrice di nuoto, ma la sera deve rientrare in carcere, dove sta scontando una condanna per omicidio. Tra i due nasce una relazione e Guido, nell'intenzione di aiutare la donna, riesce a combinare un incontro tra lei e la figlia, ormai divise da anni. L'esito è però negativo. Giulia cade nella depressione e, tempo dopo, Guido apprende quasi per caso in piscina che l'istruttrice si é tolta la vita. La serata finale dell'assegnazione del premio letterario diventa un avvenimento del tutto secondario.

Valutazione Pastorale

A cinque anni di distanza da "La vita che vorrei" (2004), Giuseppe Piccioni torna con una storia dal netto timbro intimista. Tra gli italiani di oggi, Piccioni resta uno dei più personali, capace di osservare una vicenda non per farne spunto di azione ma per scavare nei personaggi, lavorare sulla dinamica dei sentimenti e delle sensazioni. "Penso di raccontare con garbo -dice Giuseppe- tanti piccoli orrori quotidiani che riguardano la famiglia, la solitudine urbana, la mancanza di comunità". Guido e Giulia si incontrano lungo un terreno di nessuno, fatto di vuoti che si potrebbero riempire ma che mettono in qualche modo paura. Non c'è denuncia, e il copione ha un andamento malinconico, fatto di realismo e di sogno, pieno di pietà e compassione per le difficili situazioni che propone. Rarefatto, non gridato, girato come una partitura musicale lieve e intensa, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in successive occasioni. Qualche attenzione, vista la delicatezza dei temi, é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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