GUANTANAMERA **

Valutazione
Discutibile, Problematico
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Juan Carlo Tabío, Tomás Gutierrez Alea
Durata
101'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Cuba
Titolo Originale
GUANTANAMERA
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Eliseo Diego García, Tomás Gutierrez Alea, Juan Carlos Tabìo
Musiche
José Nieto
Montaggio
Carmen Frías

Sogg. e Scenegg.: Eliseo Diego García, Tomás Gutierrez Alea, Juan Carlos Tabìo - Fotogr.: (panoramica/a colori) Hans Burmann - Mus.: José Nieto - Montagg.: Carmen Frías - Dur.: 101' - Produz.: Gerardo Herrero

Interpreti e ruoli

Carlos Cruz (Adolfo), Mirtha Ibarra (Gina), Jorje Perugorría (Mariano), Raul Eguren (Candido), Pedro Fernandez (Ramòn), Luis Alberto García (Tony), Conchita Brando, Suset Pérez Malberti

Soggetto

Adolfo, dirigente cubano, decide di razionalizzare i trasporti funebri nell'isola iniziando da quello dell'ex stella del musical Georgina, zia della moglie Gina, tornata da poco in patria, che spira tra le braccia dell'antico innamorato, Candido, che ha appena il tempo di rivederla. Un’automobile Volga inizia il lungo viaggio che, attraversando i centri principali dell'isola, deve approdare all'Havana. Sulla stessa strada c'è anche il camion di Mariano e del fedele compagno Ramòn. Il primo, ingegnere-camionista, ritrova dopo 13 anni Gina la professoressa di cui era inamorato. Durante il lungo viaggio avvengono diverse peripezie: l'automobile al seguito carica una donna che deve partorire d'urgenza, e lo fa a bordo; Mariano e Gina si ritrovano altre due volte ma devono separarsi, quasi sempre a causa delle conquiste del giovane, tra cui una focosa casellante. Tra una tappa e l'altra compaiono camion che fanno da autobus, osterie clandestine e vari generi alimentari di contrabbando, tra cui un maiale ed un tacchino. Offeso da una frase irriguardosa di Adolfo su Georgina, Candido preferisce andare a piedi, e vien soccorso da Mariano, che per recuperare Gina le invia un biglietto di pace tramite Tony, l'autista di Adolfo. La donna, eccitata, si compra addirittura un vestito e viene schiaffeggiata dal marito, picchiato a sua volta da Mariano. Ma l'esperimento di Adolfo è sempre meno riuscito: per non ritardare, due bare vengono caricate sulla stessa automobile e vengono scambiate. Mentre Gina e Adolfo litigano, Candido, al vedere un volto barbuto di contadino al posto di quello dell'amata, ha un infarto e muore. Poi Adolfo pronuncia l'orazione funebre per i fedeli amanti su un piedistallo sotto la pioggia, che mette tutti in fuga, rimanendovi bloccato mentre Gina e Mariano si allontanano insieme.

Valutazione Pastorale

è bene considerare il tono chiaramente grottesco e allegorico della vicenda: si tratta di una disinvolta e corrosiva satira del regime cubano fatta con intelligenza e brio. Sono abbastanza chiari i simboli: il regime è rappresentato dal burocrate che crede di fornire servizi efficienti al popolo, mentre invece non fa che rendere ancora più pesanti e ingarbugliate le cose. Le energie di rinnovamento che "l'intellighenzia" del paese potrebbe mettere in campo sono state umiliate: Gina è una professoressa che non esercita più perché considerata troppo progressista e Mariano un ingegnere costretto a guidare i camion. Intorno ecco la finta democrazia cubana, sottolineata non solo dal caos che il corteo funebre attraversa, ma anche dalla pseudo organizzazione dei trasporti gratuiti; dalla borsa nera praticata a livelli sovietici; dal degrado morale; dallo sbando di un popolo che pur conserva, nella vecchia cantante e nel vecchio sassofonista Candido che ne venera il ricordo, ed anche in Gina, una sua dignità. Il vero "pupazzo" è il funzionario del regime, arrogante e stupido, al punto da rendere difficile il facile attraverso l'inutile. Alcune scene e situazioni scabrose non sconfinano nell'inaccettabile in quanto sono da ascrivere nel clima generale di arguta satira.

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