HEDWIG – La diva con qualcosa in più

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Politica-Società, Psicologia, Sessualità
Genere
Dramma musicale
Regia
John Cameron Mitchell
Durata
88'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Hedwig and the angry inch
Distribuzione
Nexo
Musiche
Stephen Trask
Montaggio
Andrew Marcus

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: John Cameron Mitchell - Fotogr.(Panoramica/a colori): Frank G. De Marco - Mus.: Stephen Trask - Montagg.: Andrew Marcus - Dur.: 88' - Produz.: Christine Vachon, Katie Roumel, Pamela Koffler.

Interpreti e ruoli

John Cameron Mitchell (Hedwig), Miriam Shor (Yitzhak), Stephen Trask (Skszp), Theodore Liscinsky (Jacek), Rob Campbell ( chitarrista), Michael Aronov (Krzysztof), Andrea Martin ( bassista), Ben Mayer-Goodman (Schlatko), Alberta Watson ( batterista), Michael Pitt (Phyllis Stein), (Hansel), (madre di Hansel/Hedwig), (Tommy Gnosis)

Soggetto

Di madre tedesca e di padre americano, Hansel Robinson trascorre infanzia e prima giovinezza nella Germania dell'Est. Crescendo, nel desiderio di vedere la libertà dell'Occidente, incontra Luther, un soldato americano con cui nasce un amore. Si vogliono sposare, ma per realizzare il matrimonio Hansel, spinto dalla madre, si convince a fare un'operazione per modificare il proprio sesso. L'intervento non riesce come dovrebbe e Hansel diventa Hedwig, con una escrescenza di un 'pollice' tra le gambe per cui non è uomo né donna, né tedesca né americano. Hedwig si trasferisce negli Stati Uniti, viene lasciato da Luther e si ritrova a fare da baby-sitter al figlio di un generale. In questa casa incontra Tommy, che grazie ad Hedwig scopre l'amore per il rock e viene ribattezzato Tommy Gnosis, acquistando molta fama. Hedwig vive rincorrendo Tommy, che ha rubato i testi delle canzoni, così comincia ad esibirsi in un tour parallelo negli stessi luoghi di Tommy ma in locali di second'ordine. Hedwig e la sua band finiscono in una brutta situazione economica, così lui/lei si ritrova in mezzo ad una strada per prostituirsi. Qui però incontra Tommy con cui finalmente riallaccia i rapporti. I due hanno un incidente in macchina che rende Hedwig una star. Cantando, Tommy le chiede scusa e riconosce la completezza di Hedwig, non solamente uomo né donna. Insieme si esibiscono in un ultimo concerto, in cui Hedwig si toglie la parrucca ed accetta di vivere la sua vita per quello che é, riconoscendosi non come una metà ma come una persona.

Valutazione Pastorale

Tratto da un musical portato con successo a teatro dagli stessi John Cameron Mitchell e Stephen Trask, il film utilizza un argomento certo non nuovissimo, affidandosi all'intervento più delle canzoni che del dialogo. I contrasti sono evidenti e scoperti: le costrizioni dell' Est europeo e la 'libertà' degli States; la vita di routine e la vita di sogno; l'identità sessuale come momento di affermazione individuale. In fin dei conti, proprio il tono da favola che "va a finire bene" toglie al racconto quegli aspetti solamente morbosi o programmaticamente a tesi che ne avrebbero fatto un prodotto da trascurare. La voce fuori campo e il tono diaristico permettono di evidenziare i passaggi dolorosi della esistenza di Hedwig, e quanto la sua condizione lo renda soggetto a ironie, maldicenze, emarginazione. La musica quindi diventa, ancora una volta, il luogo di una ribellione, il modo per colpire e cercare rispetto. Certo non mancano passaggi in cui lo spazio è preso dagli accenti di orgoglio del trans, dall'autocommiserazione, dall'insistenza della rabbia che diventa delirio e rumore. Ma nell'insieme il film appare non banale: la storia, o la cronaca di una vivisezione che lacera, come un pezzo di carne che se ne va. Essendo in grado di affrontare tematiche difficili in modo propositivo e con riflessi di verità il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, problematico e da riservare a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il tema assai delicato sconsiglia l'uso del film in programmazione ordinaria. Il recupero può avvenire in proiezioni mirate, come avvio alla riflessione sui temi dell'identità sessuale, e civile. Attenzione in famiglia in caso di passaggi televisivi casalinghi.

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