HELLO DENISE **

Valutazione
Accettabile-riserve, Brillante
Tematica
Donna, Nuove tecnologie
Genere
Grottesco
Regia
Hal Salwen
Durata
91'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
DENISE CALLS UP
Distribuzione
Academy Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Hal Salwen
Musiche
Lynn Geller
Montaggio
Gary Sharfin

Sogg. e Scenegg.: Hal Salwen - Fotogr.: (normale / a colori) Michael Mayers - Mus.: Lynn Geller - Montagg.: Gary Sharfin - Dur.: 91' - Produz.: J. Todd Harris

Interpreti e ruoli

Alanna Ubach (Denise), Dan Gunther (Martin), Aida Turturro (Linda), Dana Wheeler Nicholson (Gale), Caroleen Feeney (Barbara), Tim Daly (Frank), Liev Schreiber (Jerry), Sylvia Miles (Sharon), Jena Lamarre, Mark Blum, Hal Salwen

Soggetto

Dopo il fallito party per il suo compleanno, la giovane Linda getta malinconicamente i dolci e le torte preparate, mentre l'amica Gale le telefona per scusarsi di non essere intervenuta perché troppo occupata. Anche Jerry telefona all'amico Frank scusandosi per non essere andato al party, dove tra l'altro Gale, ex fidanzata di Frank e sua buona amica, voleva presentargli l'amica Barbara, ritenuta partner ideale per lui. Gale decide di organizzare un pranzo per l'una e mezza tra lei, Frank, Jerry e Barbara, ma nessuno, sempre per il troppo lavoro al computer, si presenta. Frattanto a Martin, amico di Jerry, arriva la telefonata della sconosciuta Denise la quale, dato che egli ha fatto una donazione (l'unica) di seme, lo informa che è il padre del nascituro (ha ottenuto il suo nome da un amico alla banca del seme). Martin, è felice: comunica il suo entusiasmo a Jerry, che frattanto ha contattato Barbara, e dopo un malinteso iniziale sta imbastendo con lei una focosa chat-line, sempre senza che i due si conoscano. Gale muore in un incidente, e sua zia Sharon al telefono è prodiga di macabri particolari agli amici, che promettono di recarsi al funerale per poi regolarmente disertarlo. Denise, assistita telefonicamente da Martin e dai subentrati Jerry, Frank, Barbara, Sharon, Linda e il tassista nero che l'ha portata in ospedale, partori-sce una femmina, con sconcerto di Martin che sapeva di attendere un figlio maschio. Frank, stanco di questo continuo parlarsi senza incontrarsi, decide di fare un party per il Capodanno. Denise arriva e suona invano al campanel-lo: Frank non risponde, seduto tra le vivande come un ebete. La giovane si siede sulle scale, e vede incrociarsi senza una parola Jerry e Barbara, che si dileguano. Linda resta a casa, mentre l'unico a presentarsi è Martin che ha portato un dono alla bimba e va poi via con Denise.

Valutazione Pastorale

Scommessa ambiziosa quella di imbastire uno spettacolo basato sul telefono e i suoi sempre più utilizzati servizi. L'utile ma sempre più invasivo aggeggio, coadiuvato nell'opera di alienazione col-lettiva dal computer, è un co-protagonista in negativo, riducendo le persone da soggetti comunicanti a terminali umani di una rete di scambi di emozioni sempre più fittizie. Anche la morte si riduce ad un "chiacchiericcio" di cir-costanza, con la zia per la quale l'evento è in definitiva la prurigine macabra del telefonino che è penetrato per l'impatto nell'orecchio della nipote, o per Linda la registrazione in segreteria delle ultime parole dell'amica prima del-l'impatto mortale. In tanta desolazione di una società di "telecomunicazioni" che sbandiera la rapidità, la capillare distribuzione e l'efficienza sempre cre-scente delle stesse come un segno di "progresso", il film prefigura in modo allarmante, ma non privo di fondamento, un'agghiacciante società del futuro, ormai alle porte in zone sempre più vaste del pianeta. Visione apocalittica di cui il tono leggero e grottesco del film non nasconde l'effettiva gravità e che dovrebbe spingere lo spettatore ad un uso più cauto ed essenziale del pur indispensabile ed utilissimo apparecchio. Il contrappunto della coppia che da uno scambio casuale ha "prodotto" una nuova creatura e che la accetta però come occasione di incontro e si spera, di crescita, è altamente significa-tivo, e appare come una sorta di arcobaleno in un cielo grigio di finzioni, di egoismi e di frustrazioni.

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